Giovanni Antonio Sanna
print this pageGiovanni Antonio Sanna, nacque a Sassari il 29 Agosto 1819, da famiglia di tradizione forense.
Il suo interesse per gli affari, l'intelligenza e il coraggio che lo caratterizzavano, fecero di lui un imprenditore tra i più avveduti della Sardegna dell'Ottocento.
Dopo aver frequentato gli studi di giurisprudenza nella sua città natale, nel 1839 si recò a Marsiglia, dove iniziò a interessarsi al commercio e all'industria. Tuttavia, la difficoltà di realizzare in Francia il suo sogno di diventare un ricco industriale, l'amicizia con diversi patrioti rifugiati in Sardegna e la notizia della ricerca di finanziatori interessati a fornire denari per l'apertura di una miniera di piombo in Sardegna, lo portarono a prendere la decisione di investire nell'isola.
Nonostante le difficoltà iniziali, legate all'ottenimento di capitali e alla ricerca di finanziatori, il 28 aprile 1848 Re Carlo Alberto gli affidò la concessione in perpetuo della miniera di Montevecchio, dandogli così la possibilità di costituire una società e di gestire la ricerca e la coltivazione mineraria su milleduecento ettari di terreno.
Parimenti, iniziò positivamente l'attività politica, diventando deputato alla Camera subalpina dal 1857 al 1865 e, durante il periodo del Risorgimento, intrattenne rapporti intensi con Garibaldi e Mazzini. Nel 1871 fondò la Banca Agricola Industriale Sarda, con capitale proprio, che fallì insieme ad altre banche sarde negli anni Ottanta.
La proprietà della miniera di Montevecchio fu causa di liti giudiziarie dovute al possesso delle azioni della società per tutto il periodo in cui Sanna ne fu titolare: dapprima con il prete G. Antonio Pischedda, che gli aveva fatto conoscere il giacimento nel 1844, poi con i soci francesi Charavel e Dussard e infine con i toscani Francesco Domenico e Michele Guerrazzi nella cui causa civile Sanna perse la titolarità della concessione e la carica di ispettore generale, salvo poi essere reintegrato nel 1870 diventando padrone assoluto della miniera.
Negli ultimi anni la sua vita si svolse lontano dalla Sardegna; le vicende personali e familiari determinarono un grave stato di depressione il cui peggioramento ne causò la morte a Roma il 9 febbraio 1875 a soli cinquantacinque anni.
s.d. = senza data
1836 ottobre 29, Lettera scritta da Giovanni Antonio Sanna Archivio Storico Comunale di Arbus, Archivio Sanna Castoldi, Alessandra Salvadori, Serie 2.7 n. 3 |