Il perdono di Assisi (bozzetto)

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TECNICA: Olio su tela

DIMENSIONI: cm 110x71

DATA: 1574-1575 circa

 

La tela era presumibilmente tra le opere presenti nello studio dell’artista al momento della sua morte. Si tratta di un bozzetto per la grande pala d’altare destinata alla chiesa di San Francesco a Urbino, opera corredata anche da un copioso numero di disegni, significativi per comprendere l’accurato studio e la lunga fase di ideazione compositiva, cifre distintive dell’arte baroccesca. L’artista aveva infatti la consuetudine di realizzare una notevole quantità di studi preparatori, disegni e modelletti in cera, che costituivano la genesi dell’opera. Il bozzetto in esame può essere considerato un vero e proprio modello da sottoporre al vaglio del committente, Nicolò Ventura detto il Fattore; fu probabilmente il Fattore stesso a richiederlo all’artista per farsi un’idea del lavoro che Barocci voleva realizzare e quasi certamente a lui si deve anche la scelta di sostituire la figura di santa Chiara con san Nicola di Bari, suo omonimo.

"Il perdono di Assisi" affronta un tema importante della cristologia francescana, nel generale clima di adesione ai dettami della Controriforma e di rinnovata esaltazione della figura di san Francesco e del suo messaggio.

Lo schema compositivo ideato dal Barocci suddivide la tela in due registri, al tempo stesso profondamente uniti. Perno dell’attenzione è il Cristo, rappresentato in piedi su cherubini, avvolto dalla luce che lui stesso emana; accanto, ad osservarlo con devoto amore, la Madonna a sinistra e santa Chiara orante a destra. L’imponenza di Gesù è rafforzata dalla postura di san Francesco, inginocchiato su un gradino e con le braccia spalancate, che contempla la visione celeste. Si instaura un rapporto dialogico tra il Cristo, la Porziuncola alle spalle di san Francesco e lo spettatore, che, secondo lo schema strutturale, ammira l’opera dal basso. Vista la straordinaria definizione dei colori e della luce, di fatto questo bozzetto può essere considerato un quadro a sé stante.