La rivista «Studi Romani», nata nel 1953 in sostituzione e prosecuzione della rivista «Roma», diventa voce dell'Istituto e, pertanto, ispirandosi alle sue finalità, da spazio a contributi «intesi ad indagare ed illustrare con metodo scientifico la storia e la civiltà di Roma nei suoi diversi aspetti ed in tutti i periodi della sua millenaria esistenza, e insieme cercherà di tener vivi quei perenni valori spirituali che si riassumono nel nome di Roma»*.
Nell'arco dei suoi ininterrotti 68 anni di attività, sarà soggetta a modifiche di varia natura tra cui anche la variazione della periodicità, passando da un'uscita a cadenza bimestrale a una trimestrale dal 1964.
Inoltre, la rivista, non indifferente al fascino dell'arte, ha sempre fatto uso di tavole illustrate e disegni di repertorio, realizzate da un ricco parterre di artisti, per descrivere i propri contenuti, tra questi anche Achille Tamburlini e Aristide Capanna.
I disegni mostrati qui di seguito sono stati adoperati all'interno della rivista più e più volte anche nel corso degli anni successivi alla loro realizzazione come "finalini". Ciò nonostante, nella didascalia delle singole illustrazioni sarà indicata solo il riferimento alla loro prima comparsa tra le pagine della rivista.
*Studi Romani: rivista bimestrale dell'Istituto di Studi Romani, in «Studi Romani: rivista bimestrale dell'Istituto di Studi Romani», I (1953) n. 1, p. 2