ARISTIDE CAPANNA

Arazziere, pittore e restauratore, nato nel 1888, visse tutta la vita a Roma.

Come racconta Manlio Barberito*, presidente del Gruppo dei Romanisti, nonché suo amico fraterno, l’intera attività di Capanna appare segnata dal profondo amore per Roma, città che «ritrasse in ogni suo aspetto», dipingendola «per tutti i novant’anni della sua vita, fin da quando riuscì a impugnare una matita o un pennello» e che gli valse il titolo di «pittore di Roma». «Ultimo maestro della famosa Scuola dell'Arazzo del glorioso Istituto S. Michele», conoscitore e declamatore «ineguagliabile» del Belli, Capanna, come ricorda ancora Barberito, fu anche «restauratore principe di tante opere d'arte», intervenendo, all'interno della stessa sede dell'Istituto di Studi Romani, nel restauro della volta affrescata negli appartamenti di Carlo IV, nel settembre del 1958.

La collaborazione di Capanna con l'Istituto ha inizio con la realizzazione del logo con l'aquila, ancora in uso dall'ente, per proseguire negli anni con la produzione di molti altri disegni per le pubblicazioni.

L’artista, inoltre, illustrò molti volumi di poesia dialettale, quali: Valentino Banal Quarantotto cartoline romane. Versi dialettali (Roma, Tip. Capitolina di D. Battarelli, 1923) e l’antologia di poesie romanesche di Giulio Cesare Santini Poesie romanesche (Antologia a cura di F. Possenti, Roma, Staderini 1962).


Capanna fissò la propria residenza-studio in Via Pomponazzi, nel quartiere Trionfale, famosa per i 153 gradini che bisognava percorrere per raggiungerla. Morì nel 1977 all'età di 89 anni.

Presso l'Archivio iconografico dell'Istituto Nazionale di Studi Romani sono custodite tutt'ora 98 tavole realizzate per le pubblicazioni dell'Istituto.

*Manlio Barberito, Vita e miracoli di Aristide Capanna, in «Strenna dei Romanisti», XXIX (1978), p. 496-498

Fotografia Aristide Capanna