Tra gli obiettivi per le celebrazioni dei Trecento anni dalla sua fondazione la Biblioteca Nazionale Universitaria si propone di riallestire e valorizzare la sala dedicata ai suoi arredi storici.
La Sala ospita la ricostruzione del laboratorio di restauro, nato in seguito all’incendio del 1904, ove è possibile ammirare, oltre al mobilio, decine di attrezzi originali (dalle presse, alla camera di umidificazione, agli alambicchi, etc.). Il laboratorio venne originariamente ospitato presso l’Istituto di materia medica della facoltà di medicina al Valentino e vi operò già dall’estate del 1904 Carlo Marré, esperto restauratore alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo la sua morte avvenuta nel 1918 il laboratorio venne chiuso e spostato nei locali dell’ex Collegio delle Provincie in via Bogino 6, già all’epoca destinato a diventare la nuova sede della Biblioteca. Venne gestito da Erminia Caudana, già collaboratrice del Marré: a lei si deve il perfezionamento di alcune tecniche relative allo sbloccaggio delle pergamene agglutinate in blocchi compatti e il restauro dei codici miniati. Restò a capo del laboratorio sino alla morte nel 1974. In previsione dei lavori sul Palazzo nel 1935 il laboratorio venne spostato nei locali del Museo Egizio. Con il completamento dell’attuale sede venne definitivamente spostato nei nuovi locali e dal 1977 ad oggi è in funzione grazie a personale assunto alle dipendenze dello Stato.
Recentemente è stato recuperato il mobilio delle sale della precedente sede della Biblioteca di via Po 18. Grazie ad alcune fotografie storiche è stato possibile ricostruire parte dell’arredo caratterizzato dalla presenza schedari di varie epoche e cassettiere funzionali all’attività in biblioteca, leggii, tavoli di consultazione, sedie con le iniziali intrecciate della Biblioteca Nazionale. Suggestivo anche il tavolo con il piano inclinato, adatto sia alla consultazione dei volumi sia a quella degli antichi schedari: epocale fu infatti l’introduzione a inizio XX secolo degli schedari mobili Staderini.