Presentazione

Fin dall’inizio dell’Ottocento, nel nuovo scenario politico e culturale seguito alla Rivoluzione francese e alla nascita dei nazionalismi, si cominciò a delineare il mito di Dante Alighieri come poeta civile, come profetico anticipatore dell’Italia che si accingeva a risorgere e a rivendicare la sua indipendenza.

La definitiva consacrazione di Dante come poeta della Nazione si ebbe nel 1865 quando il sesto centenario della nascita poté essere finalmente celebrato nella cornice del nuovo Regno d’Italia. Da allora il culto del sommo poeta come simbolo assoluto dell’italianità non conobbe cedimenti. Il seicentenario della morte - celebrato nel 1921 in un’Italia che seppur uscita vittoriosa dalla Grande Guerra era attraversata da un’ondata di conflittualità sociale e politica senza precedenti - rappresentò l’apoteosi dell’idolatria di Dante.

Da queste premesse è nata l'idea di una mostra alla Biblioteca Universitaria di Napoli sui centenari celebrativi danteschi a partire dal 1821 (quinto centenario dalla morte) che conteneva in forma embrionale l’intento celebrativo. Accanto a testi e documenti che testimoniano le celebrazioni del sommo poeta durante i secoli, si possono ammirare alcune tra le edizioni a stampa più antiche e di pregio delle opere di Dante Alighieri possedute dalla Biblioteca Universitaria di Napoli. Un percorso filologico e artistico che conduce il visitatore nella storia delle varie edizioni della Commedia, che si intreccia inevitabilmente con le vicende di letterati, artisti e mecenati della cultura.

La mostra fa parte degli eventi patrocinati dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

La mostra in presenza è stata ospitata nella Sala mostre “Vittorio Imbriani” e nella Sala Rari della Biblioteca Universitaria dal 15 settembre al 15 ottobre 2021.