Cosa si mangiava
print this pageAll'inizio del conflitto la razione viveri del soldato italiano comprendeva: 750 g di pane, 375 g di carne fresca (compreso però lo scarto spesso abbondante e poco nutriente), pasta, riso o legumi secchi circa 150 g, 15 g di caffè tostato, 20 g di zucchero, più i necessari condimenti e in misura variabile e saltuaria la cioccolata. Si aggiunge alla razione giornaliera un quarto di vino e distribuzioni straordinarie di alcolici. Si aggiungeranno nel tempo, come viveri di conforto, anche 15 cl di marsala suddivisi in 10 distribuzioni mensili. La realtà dei fatti era comunque molto soggetta a variazioni in base alla disponibilità degli alimenti e anche alla possibilità di raggiungere i soldati in luoghi remoti. Le truppe di montagna avevano diritto anche ad una razione supplementare di latte condensato, pancetta e frutta secca. Per i molti soldati provenienti dalle campagne e da regioni poverissime il pasto offerto dal regio esercito superava in apporto calorico quello consumato a casa. Si tratta comunque di porzioni che presto verranno ridotte, soprattutto la carne, che verrà sostituita in parte con formaggio e legumi. Nella conferenza tenuta dal colonello di amministrazione Michele Farella, il relatore dichiara che il nostro esercito ha una razione che è fra le migliori rispetto a quelle degli altri eserciti. “Ultimamente (circolare ministeriale n. 3 del 2 gennaio 1918)”- dichiara- “ la razione è stata così modificata, caffè gr. 10 se crudo, 8 se tostato; zucchero gr.10; pane gr. 600; carne di bue fresca gr. 200; pasta gr. 150, o riso gr. 120, con aggiunta di legumi o verdura; olio o lardo gr. 10, più sale, pepe, conserva, cipolle, ecc.”.
La dieta settimanale prevedeva per i due ranci quotidiani tutti i giorni, oltre il caffè al mattino, 200 grammi di carne fresca di bue e il pane e in mancanza, un succedaneo equivalente :
- per tre volte la settimana: gr. 120 di riso, con aggiunta di gr. 50 di legumi, o gr. 100 di patate, o gr. 150 di verdura
- per due volte la settimana: gr. 150 pasta, con la stessa aggiunta come sopra
- per due volte la settimana: gr. 200 di pasta, senza alcuna giunta, ma con gr. 10 di formaggio grattugiato.
Le immagini sono tratte da: Almanacco popolare Sonzogno (1915), Almanacco popolare Sonzogno (1916), La Guerra italiana (Milano, Sonzogno 1915-1920), La Guerra : dalle raccolte del Reparto fotografico del Comando supremo del R. Esercito (Milano, Treves, 1916-1921), Il vitto della truppa (Roma. Tip. del Senato, 1918), La razione alimentare del soldato in pace ed in guerra (Roma, 1926) e l'Illustrazione italiana (1915-1919).