Prima sala di lettura
print this pageL'attuale sala di consultazione generale della biblioteca (cosiddetta prima sala di lettura) è frutto dall'azione di Edoardo Alvisi, direttore della biblioteca succeduto a Carlo Gargiolli, che nell'agosto del 1886 presentò al Ministro dell'istruzione (da cui la biblioteca dipendeva) un suo progetto di ristrutturazione, basato sull'esigenza di una nuova sala di lettura e di una nuova scala di accesso. La grandezza del salone impediva un'efficace sorveglianza e favoriva i furti, mentre il vecchio ingresso da piazza della Minerva era condizionato dai frati domenicani che avevano ancora il possesso del chiostro e che di sera e nei giorni di festa (sic) impedivano il passaggio degli impiegati. Purtroppo nacque subito una polemica tra l'Alvisi e il direttore dei lavori, l'ing, Leopoldo Mansueti, che impedì per molti anni la realizzazione del progetto. Ma il direttore non si fece scoraggiare dalle difficoltà e pazientemente portò avanti la missione di far riavere alla Casanatense tutti i locali che anticamente le appartenevano, soprattutto in relazione agli spazi necessari alla creazione della nuova scala di accesso alla biblioteca, che egli avrebbe voluto a piazza S. Macuto. Nel 1889 chiese ed ottenne di riavere le 10 piccole stanze del mezzanino lungo via S. Ignazio, riuscendo così contemporaneamente a modificare la facciata su S. Macuto, aprendovi 4 finestre rettangolari su due ordini. Modifica necessaria per dare più luce alla nuova sala di lettura, che veniva finalmente ricavata dalle ultime tre stanze della fila che affaccia su v. S. Ignazio. Nel 1890 Alvisi ordinò le scaffalature per la nuova sala, che venne inaugurata con la dedica ad Alberto Guglielmotti nel 1899 - assieme al nuovo ingresso su Via S. Ignazio - da Ignazio Giorgi, che gli succedette nella direzione della biblioteca.
La prima sala contiene il busto di Ruggiero Bonghi e ha le pareti decorate dagli affreschi di Giuseppe Cellini. Sulla parete di fondo si trova la lapide che la Marina Militare ha dedicato a padre Guglielmotti.
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