Viterbo, 1862. Incassi scarsi: nasce “un partito avverso al Teatro”
Biblioteca comunale degli Ardenti di Viterbo, Cesare Bruscagli, “Cronache teatrali”, tomo 3, p. 599
- estremi cronologici
- 1862
- descrizione fisica
- 1 pagina
Secondo il Bruscagli, a Viterbo si era creato un “partito avverso” che non voleva il teatro aperto in quella stagione.
Né la tombola, né la Festa di s. Rosa risollevarono la situzione.
I cittadini Bergassi Crispino e Schenardi Vincenzo dichiararono al Municipio di far agire il teatro per quattro serate “a conto loro” e di cedere agli artisti tutti i profitti. Il Municipio aderì emanando un avviso.
Il 20, 21, 22 e 23 si ebbero le recite con egli utili ma insufficienti a risollevare la situazione. A questo punto il Municipio si fece carico di pagare tutti gli artisti per scudi 1390.
In quel periodo la deputazione degli spettacoli era costituita da Filippo Saveri e Vincenzo Fani.
A pagina 602 viene allegata una pagina stampa “clandestina” che, come presume lo stesso Bruscagli, fu messa in circolazione dal partito avverso al teatro.