Gaeta, Teatro comunale

fondazione
1738
Gaeta, pianta della batteria di vico
Gaeta, pianta della batteria di vico

breve storia

Le prime notizie sulla costruzione di un Teatro a Gaeta risalgono al 1738, quando Carlo III di Borbone si unisce in matrimonio con la quindicenne Maria Amalia Walburgo di Sassonia, figlia del re Federico di Polonia. Carlo, infatti, per ripagare la tradizionale ospitalità e fedeltà dei gaetani, il 20 giugno 1738, concede alla città il titolo di “Fedelissima” e le dona il grande magazzino di artiglieria sotto la batteria Vico per costruirvi un Teatro. La nobiltà locale concorre alle spese di decorazione e per la costruzione dei palchi. Il Teatro è attivo fino al 1786 con rappresentazioni di grande importanza, quali la messa in scena della commedia per musica Chi dell’altrui si veste presto si spoglia” di Giuseppe Palomba con musica di Domenico Cimarosa il 6 dicembre del 1786 e della commedia “La modista raggiratrice ovvero la scuffiara” nel 1789, anno in cui il Teatro viene chiuso per motivi militari.

Re Ferdinando IV il 18 agosto 1789 concede alla città un nuovo locale per il Teatro, ossia il magazzino reale vicino al Baluardo della Punta di Vico e i lavori di costruzione, subito iniziati, si concludono nel 1791.

Non si hanno notizie, però, degli spettacoli che vi si svolgono durante i venti anni di attività intercorsi prima della chiusura imposta da re Gioacchino Murat nel 1813, per ripristinarvi nuovamente il magazzino di artiglieria.

Gli avvenimenti successivi vanificano i reiterati tentativi del Comune per ricostruire un Teatro in città fino alla caduta del Regno e anche successivamente all’Unificazione.

Dopo il 1860 però la situazione economica e sociale della città migliora e l’interesse, verso il divertimento teatrale ritorna ad essere forte. Il 6 maggio 1872 bussano alle casse dell’amministrazione comunale tre capocomici, Gaetano Cicconardi, Saverio Tucci e Giuseppe Occagna che un contributo per le loro Compagnie e il Comune accoglie la richiesta di Gaetano Cicconardi. Tra il 1877 e il 1878 il consiglio comunale dibatte a lungo la proposta del sindaco Modesto De Gaudio di costruire il nuovo Teatro, dedicato all’illustre cittadino Enrico Cosenz, in luogo delle case dirute a Porta di Terra e di affidarne il progetto e la direzione dei lavori all’ingegnere napoletano Emilio De Riso, ma dopo avere deliberato la spesa e ottenuto l’approvazione dell’Ufficio tecnico del Genio civile della provincia e della Deputazione provinciale, l’asta per l’appalto dei lavori va deserta. Nei primi mesi del 1879 un violento uragano devasta il territorio e i fondi comunali debbono essere utilizzati per far fronte all’emergenza e così il 1° marzo 1879 il Comune è costretto a rinunciare definitivamente al progetto.

bibliografia

O. Gaetani d’Aragona, Memorie storiche della città di Gaeta, Caserta, per Giacomo Turi e figli, 1885, p. 354.

P. Mortorana, Notizie biografiche e bibliografiche degli scrittori del dialetto napoletano, Napoli, presso Chiurazzi editore, 1874, p. 287.

G. Tallini, Il teatro di Gaeta, Gaeta, Centro Storico Culturale “Gaeta”, 2015.