- Nome
- Luigi Messedaglia
- Data di nascita
- 09/12/1874
- Data di morte
- 07/02/1956
Nipote di Angelo Messedaglia (1820-1901), uomo politico ed economista, alla cui memoria rimase sempre legato, nacque a Verona il 9 dicembre 1874. Fece gli studi liceali a Verona e poi conseguì la laurea in medicina e chirurgia all'Università di Padova il 16 luglio 1898. Entrato poco dopo come assistente alla Clinica medica, ottenne nel 1907 la libera docenza e insegnò come professore incaricato dal 1908, pubblicando anche vari lavori scientifici.
Nel marzo 1909 fu eletto alla Camera dei deputati nel collegio di Verona, ma alla scadenza della legislatura nel 1913 non venne rieletto.
Prese parte alla prima guerra mondiale, da volontario, come colonnello della Croce rossa.
Tornò alla Camera con la XXVII legislatura (1924-1929), in cui fece parte della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca, dal marzo 1927 al gennaio 1929, come segretario.
Ricoprì anche varie cariche politiche in sede locale: presidente del Consiglio provinciale di Verona dal 1923 al 1927 e poi dell'amministrazione straordinaria fino al 1929, quindi preside della Provincia fino al 1934, quando decadde perché non sposato.
Nel 1929 fu nominato senatore, ma col passare degli anni partecipò poco all'attività politica, frequentando il Senato soprattutto per usufruire della Biblioteca, a cui donò due antichi statuti veronesi.
Membro dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti (dal 1912 corrispondente, dal 1925 effettivo), ne divenne vicepresidente nel 1932 e presidente dall'aprile 1934 al giugno 1945 (con una sospensione nel 1943, quando gli venne ritirata la tessera del PNF per aver manifestato apprezzamento per una personalità di origine ebraica): si deve alla sua prudente tenacia il fatto che l'Istituto mantenne fra i suoi soci Benedetto Croce, anche se il filosofo, ovviamente, non aveva prestato il giuramento prescritto né, dopo le leggi antiebraiche del 1938, presentato la richiesta dichiarazione di non appartenere alla razza ebraica.
Fu anche membro dal 1909 dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, di cui divenne segretario nel 1922 e poi presidente dal 1923 al 1927 e dal 1932 al 1947.
Abbandonati gli studi in campo medico con l'attività politica e il prevalere degli interessi giovanili per l'ambito umanistico, si dedicò a ricerche pazienti e accurate di storia locale, di letteratura in dialetto (soprattutto sul Folengo), sull'agricoltura, l'alimentazione e la sanità, e negli anni divenne sempre più devoto ammiratore e corrispondente di Croce (per il quale svolse ricerche nelle biblioteche veronesi, oltre a segnalargli spunti utili dalla propria ricca biblioteca familiare e occasionali sviste sfuggite nei suoi scritti), legandosi di una forte amicizia anche con Fausto Nicolini.
Oltre a frequentare a Roma le biblioteche della Camera e del Senato, utilizzò intensamente la Biblioteca civica e la Biblioteca capitolare di Verona, tenendo anche rapporti d'amicizia con i bibliotecari.
Morì il 7 febbraio 1956 nella sua proprietà ad Arbizzano (VR), dove da molti anni si era ritirato quasi stabilmente, anche per problemi di salute.
Alberto Petrucciani
Luciano Bonuzzi, Messedaglia, Luigi, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, 2009.