- Fonte:
- Antonio Labriola, Lettere inedite (1862-1903), a cura di Stefano Miccolis, Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1988.
«Caro Gnoli [...]
Fammi ora un piacere.
Avrei bisogno di raccogliere delle notizie da parecchi libri di leggi ed ordinamenti scolastici. Non è il caso di chiederli in prestito, perché devo fare la ricerca in molti volumi al tempo medesimo.
Ora dimmi se i libri del già Museo [d'istruzione e di educazione, passati alla Biblioteca nazionale di Roma] si trovano ancora disposti in maniera che con l'aiuto del vecchio catalogo si possa far presto una ricerca; e se tu puoi darmi un po' di posto da lavorare.
Nel caso contrario differirò la ricerca a miglior tempo.»
(Antonio Labriola, lettera a Domenico Gnoli, Roma 26 [novembre 1881], p. 77-78).
«Caro Gnoli,
Il prof. Heerdegen che ti presento, è venuto espressamente di Germania, per studiare i manoscritti di Cicerone, di cui procura una nuova edizione.
Ti prego di dargli facoltà di esaminare i manoscritti delle tre biblioteche che dipendono da te. Il prof. Heerdegen non si fermerà a Roma che alcune settimane, cosicché ha bisogno di poter tutto esaminare senza indugio.»
(lettera a Domenico Gnoli, Roma 6 maggio 1882, p. 78-79. Secondo il regolamento Bonghi del 1876 l'Angelica e la Casanatense dopendevano amministrativamente dalla Biblioteca nazionale).
«Caro Gnoli. Poco fa son venuto alla Biblioteca a chiedere il Brinckmeier (manuale di scienza cronologica) che mi fu negato perché si trova nella sala riservata. Credo che in massima non convenga sottrarre al prestito molti più libri di quello che il regolamento generale prescrive; ma nel caso speciale il Brinckmeier è proprio un libro di studio, e punto di semplice consultazione. Perciò ti prego di autorizzarmi a prenderlo.
Il giorno quindici io riportai alla Biblioteca due libri che avevo in prestito, cioè il Kühner (grammatica latina) e il Teuffel (Letteratura Latina), e m'erano stati nominativamente richiesti. Ora non so perché il Ghiron m'abbia detto d'aver saputo dal Carbone che io sono moroso verso la Biblioteca.
Si tratterà forse del libro che io l'anno scorso dichiarai d'aver perduto. Ora per questo ti prego di farmi sapere il prezzo, perché possiate commetterlo voi stessi, e liberarmi la ricevuta se mai c'è ancora.
Si trattava del Wiese, lettere su l'educazione inglese, 1877, vol. II (che fa da sé). Il I vol. 1854 [ma 1852] è fra i libri del già Museo. Pagherò il prezzo che il Loescher vi avrà fissato.»
(lettera a Domenico Gnoli, [Roma] 21 febbraio 1883, p. 94-95).
«Caro Gnoli.
Giorni fa venni a prendere in prestito 2 fascicoli della sociologia descrittiva dello Spencer. Ho visto che la biblioteca ha 4 soltanto degli 8 fascicoli pubblicati. Almeno tanti me ne mostrarono.
Fa di completare l'opera.»
(lettera a Domenico Gnoli, [Roma, 3 marzo 1887], p. 170).