La biblioteca dell'Istituto italiano di studi germanici, con sede a Roma in Villa Sciarra, è un’importante raccolta di germanistica e scandinavistica, la maggiore esistente sul territorio italiano.
Formatasi nel 1932, contemporaneamente all'Istituto, la biblioteca conta circa 70.000 volumi, fra i quali quasi 400 testate periodiche e numerose pubblicazioni antiche dei secoli XVI-XIX in gran parte relative alla letteratura tedesca e agli studi di germanistica. A questo nucleo di maggiore consistenza si accompagnano cospicue raccolte di letteratura nederlandese, danese, svedese, norvegese e islandese. La collezione deriva dalla donazione pervenuta al momento della nascita della biblioteca – della collezione appartenuta allo studioso tedesco Max Koch, filologo, critico teatrale e docente di letteratura tedesca all'università di Breslavia, scomparso nel dicembre del 1931. Koch, pioniere degli studi comparatistici europei, si occupò di Dante e di Shakespeare e fu legato agli studiosi italiani di germanistica, specialmente ad Arturo Farinelli e Giuseppe Gabetti, primo direttore dell'Istituto. Secondo le testimonianze presenti nell’archivio dell’Istituto – in particolare nella corrispondenza di Gabetti – è acclarato che il fondo Koch fosse già pervenuto al momento dell’inaugurazione dell’Istituto nel 1932. La necessità di mettere rapidamente a disposizione degli studiosi il patrimonio della biblioteca indussero i responsabili ad affrettare le procedure di acquisizione e inventariazione del patrimonio, che in quella fase avvenne sommariamente.
Negli anni seguenti la biblioteca si accrebbe grazie ad acquisti, all’arrivo di esemplari da recensire per la rivista «Studi Germanici» – organo dell'Istituto, che iniziò le pubblicazioni nel 1935 –, in seguito a doni da parte di vari studiosi e donazioni provenienti da Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia, frutto dell’attività e dei contatti di Gabetti con istituzioni e studiosi europei. La registrazione negli inventari proseguì con molta discontinuità negli anni successivi, con una ripresa degli inserimenti nel 1942, poi con maggiore regolarità a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, quando ancora molti volumi risultano entrati in biblioteca come «donazione Koch».
Eleonora De Longis
Sito della Biblioteca: <https://www.studigermanici.it/index.php/biblioteca/presentazione>
Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-RM0104>
Carla Benocci, Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo: da residenza aristocratica a sede dell'Istituto italiano di studi germanici, Roma, Artemide, 2007.
Eleonora De Longis, “Il velo trasparente”: politica e letteratura nello specchio della Biblioteca dell’Istituto italiano di studi germanici, «Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti e bibliotecari», 34 (2020), p. 211-232.