Gli enti coinvolti
print this pageLa Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dopo la promulgazione del Regio decreto del 25 agosto 1940 la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona del Sottosegretario di Stato Luigi Russo, si occupò di inviare agli organi periferici tutte le comunicazioni relative al provvedimento e tutte le precisazioni sulle procedure da seguire. Spettava a quest’organo l’ultima parola sulle fusioni dei monumenti previa visione dei pareri di Soprintendenze e Associazione Nazionale Combattenti e Reduci.
Il Ministero dell'Educazione Nazionale e le Soprintendenze
Il Ministero dell’Educazione Nazionale guidato dal ministro Giuseppe Bottai e i suoi organi periferici, le Soprintendenze, vennero incaricati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di valutare il pregio artistico dei monumenti in bronzo, tra cui quelli dedicati ai caduti della Grande Guerra, presenti sul territorio. Tale parere sarebbe stato preso in esame ma non avrebbe vincolato il Consiglio dei Ministri nelle scelte da operarsi circa le fusioni.
Per la provincia di Brescia la competenza spettava alla Soprintendenza di Milano nella persona del Soprintendente Gino Chierici che intrattenne un fitto carteggio con la Prefettura locale e si recò di persona in provincia a valutare alcuni casi di particolare interesse.
Per le provincie di Mantova e Cremona la Soprintendenza competente era quella di Verona, rappresentata dal Soprintendente Raffaello Niccoli fino al 1941 e a seguire dal Soprintendente Piero Gazzola.
Le Prefetture
Le Prefetture ricevettero dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il compito di raccogliere informazioni relative ai monumenti in bronzo presenti sui territori di competenza e di stilarne degli elenchi da far pervenire poi agli organi deputati alla valutazione del pregio artistico (le sezioni locali dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e le Soprintendenze). Le informazioni furono richieste ai singoli comuni.
A Brescia in quegli anni operava il Prefetto Vincenzo Ciotola. A Cremona il Prefetto era Pietro Carini.
A Mantova dal 1941 al 1943 fu Prefetto Vincenzo Oliveri; l'anno 1943 vide susseguirsi altri due prefetti: Francesco Tedeschi e Giovanni Bocchi.
L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci
L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci fu chiamata, dopo aver curato solo due decenni prima l’erezione dei monumenti ai caduti, ad esprimersi sul loro valore artistico, per procedere o meno alla rimozione e fusione.
Tendenzialmente tre furono le posizioni tenute dall’A.N.C.R. rispetto a tale questione: in casi di particolare rilevanza artistica consigliò il mantenimento del ricordo ai caduti, in caso di medio interesse artistico consigliò la fusione ma previa realizzazione di un calco che potesse permettere in futuro una nuova edificazione, in caso invece di scarso valore artistico l’asportazione senza riserve dell’opera.
L'Ente Nazionale Distribuzione Rottami
L’Ente Nazionale Distribuzione Rottami -Endirot- con sede a Milano era l’organo statale istituito nel 1938 deputato alla raccolta di tutto il materiale ferroso e non ferroso da destinare alle industrie siderurgiche per la fusione e il riutilizzo, finalizzato soprattutto al sostegno dell’industria bellica.
Tra il 1940 e il 1943 si occupò anche della gestione dei materiali bronzei provenienti dai monumenti: l’autorizzazione ai comuni a rimuovere ed inviare il materiale all’industria siderurgica prescelta arrivava direttamente da questo ente.
Le Industrie Siderurgiche
Probabilmente varie furono, in tutto il territorio nazionale, le industrie siderurgiche che ricevettero l’incarico di procedere con le fusioni dei materiali provenienti dalle requisizioni dei monumenti. Erano le stesse aziende a provvedere al pagamento dell'indennità corrispondente alla quantità di bronzo consegnata dai singoli comuni.
Per il territorio delle provincie di Brescia, Cremona e Mantova si fece riferimento alla Ditta Tonolli di Paderno d’Ugnano.