SPETTACOLI
print this pageAutore: Annalisa Demaria
Nonostante venti di guerra già spirassero in Europa, a Bologna durante il 1914 l’attività di spettacolo e intrattenimento era ancora vivace. Lo si evince dalla documentazione del Gabinetto di Prefettura dell’Archivio di Stato di Bologna.
Tra le carte troviamo numerose richieste di apertura di cinematografi e ampliamenti di teatro. È il caso del centralissimo cinematografo Ronzani, nato proprio alla vigilia della Grande Guerra, che diventerà, nel corso del secolo, uno dei più frequentati cinema di Bologna.
Fu solo con l’entrata in guerra dell’Italia, nel 1915, che l’attività teatrale e d’intrattenimento subì un colpo d’arresto.
Significativa è la circolare ministeriale intitolata “Crisi teatrale” dove si concedono benefici a favore degli artisti, chiedendo la collaborazione delle Amministrazioni locali. La risposta da parte del comune di Bologna e di alcuni comuni della provincia, come si legge nei documenti, fu positiva.
Un altro importante tema, che con l’inizio della guerra si fa sempre più rilevante, è quello della censura; infatti tra le carte relative ai teatri troviamo un telegramma nel quale si vieta la rappresentazione della commedia Trichinette perché immorale, e diversi altri nei quali si vietano la rappresentazione di pellicole cinematografiche perché vi sono caricature sconvenienti di sovrani o perché contengono parole e motti irriverenti.
Interessante è il caso del cinedramma allegorico La prossima pace, scritto dal noto poeta e romanziere Pierangelo Baratono e inscenato da Enzo Longhi, già regista di altre pièce del medesimo genere. Con una lettera dai toni accorati e sconcertati al tempo stesso, la società Felsina Film si rivolge al Prefetto di Bologna chiedendo spiegazioni sul motivo per cui la proiezione del suddetto non fosse autorizzata nelle sale cinematografiche di Bologna.
Altra battuta d’arresto per gli spettacoli e l’intrattenimento a Bologna sono le requisizioni militari. Infatti il cinematografo Eden, caffè-concerto nato alla fine dell’800 e famoso per la assidua presenza dell’istrionico Ettore Petrolini, potè riaprire i propri locali soltanto nel novembre 1918, dopo un intero anno di requisizione ad opera del Comando Militare ed occupazione della truppa; mentre il cinematografo di via Galliera potè riaprire i suoi locali nel 1919, dopo tre anni di sequestro ad uso militare.
DIDASCALIE:
1B_1_Lettera di apertura Cinematografo Ronzani, in ASBO, Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1914, b. Cat.13, Fasc. 1
1B_2_Crisi teatrale, in ASBO, Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1915, b.1245, Cat.13, Fasc. 1
1B_3_Lettera Comune Bologna, in ASBO, Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1915, b.1245, Cat.13, Fasc. 1
1B_4_Lettera Comune Crevalcore, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1915, b.1245, Cat.13, Fasc. 1
1B_5_Telegramma censura commedia “Trichinette”, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1915, b.1245 , Cat. 13 Fasc. 1
1B_6_Telegramma censura pellicole cinematografiche “Caricature sconvenienti”, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1916, b. 1266 , Cat. 13 Fasc. 1
1B_7_Telegramma censura pellicola cinematografica “Uccidi, uccidi, uccidi”, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1917, b.1280, Cat.13, Fasc. 1
1B_8_Lettera Felsina film, in ASBO,Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1917, b.1280, Cat.13, Fasc. 1
1B_9-16_Cinedramma La prossima pace, in ASBO,Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1917, b. 1280, Cat. 13 Fasc. 1.
1B_17_Lettera richiesta di riapertura del teatro Eden, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1918, Cat.13, Fasc. 1
1B_18_Lettera richiesta di riapertura del cinema Corticella, in ASBO Prefettura di Bologna, Gabinetto, 1919, b. 1309 , Cat. 13 Fasc. 1
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