MONUMENTI ED EROI BOLOGNESI

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Autore: Elisa Morano

Terminata la Grande Guerra, l'Italia si ritrova a fare i conti con le perdite causate dal conflitto. Le macerie non sono rappresentate solo dalle città distrutte dai bombardamenti, ma anche dalla grave situazione economica e dalle ingenti perdite umane. Di conseguenza, il malessere sociale è profondo e porta molto presto a rivendicazioni, insurrezioni e contrasti.

La commemorazione dei caduti è uno dei mezzi con cui si tenta di contrastare il disagio della popolazione: il conferimento di onorificenze, le cerimonie in ricordo degli uomini che avevano perso la vita e la realizzazione di memoriali vogliono far apparire i sacrifici fatti come un qualcosa di necessario per difendere l'onore della Patria, ed i morti come degli eroi da celebrare.

Sia nel corso del conflitto che negli anni successivi, infatti, la propaganda è uno strumento per contrastare il malcontento sociale ed economico che dilagava tra i cittadini, nonché capace di ostacolare la contro-propaganda pacifista, fomentata anche da ragioni politiche, quindi maggiormente diffusa nei comuni amministrati dal partito socialista.

La provincia di Bologna non fa eccezione, ed i documenti di seguito illustrati dimostrano il proliferare di iniziative encomiastiche: ogni comune, talvolta anche le piccole località, le scuole o le associazioni, decidono di erigere un memoriale dedicato ai propri caduti.