Alla scoperta della buona tavola
print this pageL’itinerario della buona tavola parte dalla Villa di Poggio a Caiano. La villa è situata al centro di un poggio, ultima propaggine del Montalbano, in una posizione strategica, protesa a promontorio verso il fiume Ombrone. La villa di Lorenzo Il Magnifico fu una tenuta agricola, luogo di produzione delle eccellenze del territorio. La Villa ospita due nuclei museali: uno degli appartamenti storici (piano terra e primo piano) e il Museo della natura morta (secondo piano).
Al primo piano si trova l'ambiente più interessante della Villa: il salone Leone X, posto al centro dell'edificio e terminato intorno al 1513. La decorazione ad affresco è uno dei cicli pittorici più importanti del periodo del manierismo. Sempre al primo piano è visitabile la sala d'ingresso con pitture monocrome del primo ottocento, opera di Luigi Catani, riproducenti temi celebrativi che si riferiscono alla fondazione della Villa. Sul soffitto della cosiddetta Sala da pranzo si trova un grande affresco, opera di Anton Domenico Gabbiani, raffigurante l'opera di pacificazione di Cosimo il Vecchio, padre della patria. Il dipinto risale al 1698 e fu commissionato dal principe Ferdinando de' Medici.
Da non perdere la visita le cucine segrete, luoghi di eccezionale interesse che conservano ancora l’atmosfera dei tempi dei Medici. Per riscoprire i prodotti che in quelle cucine hanno dato vita ai piatti tipici della cucina rinascimentale, proseguite la visita nel Museo della Natura Morta. Il Museo della Natura Morta, unico nel suo genere, espone circa 200 dipinti, databili dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento, e provenienti dalle collezioni dei Medici. Scoprirete la più importante collezione d'Europa nel suo genere, messa insieme con passione dai Granduchi di Toscana tra Seicento e Settecento, raccogliendo opere di artisti italiani, fiamminghi e olandesi. La scelta della Villa Medicea come sede del museo non è casuale: infatti proprio a Poggio a Caiano Ferdinando de' Medici aveva raccolto la sua collezione. Alcune tele ritraggono specifiche varietà botaniche, realizzate per documentare le caratteristiche dei vari esemplari. Questo genere di pittura di taglio scientifico, particolarmente apprezzato alla corte degli ultimi medici, viene definito “natura viva”.
In particolare nei quadri del pittore Bartolomeo Bimbi è possibile ritrovare le tracce di una eccezionale “biodiversità”; infatti nelle sue tele ritrasse esempi della fauna toscana di quei tempi ma soprattutto piante e frutta dei più diversi tipi (agrumi, uve e frutti della Toscana) catalogando con puntigliosità le più diverse varietà allora coltivate, riproducendo con precisione perfino i difetti dovuti a malattie e parassiti. La sua opera è studiata anche dai botanici come utile traccia per identificare specie e varietà di fiori e di frutti estinte o in via di estinzione.
Per proseguire la visita, a pochi km da Poggio a Caiano, seguite le indicazioni verso Camignano...
Visita la Villa di Artimino. La villa, chiamata anche La Ferdinanda o Villa dei cento camini, fu costruita tra il 1596 e il 1600 per desiderio del Granduca Ferdinando I de' Medici dall’ormai anziano Bernardo Bontalenti. Si trova su un poggio dirimpetto a quello del piccolo paese medievale di Artimino, una frazione del comune di Carmignano (Prato). Oggi è sede di congressi, ricorrenze ed eventi speciali, mentre al piano interrato è stato allestito il Museo archeologico comunale.
Passeggia ne Il Barco era l'ampia riserva di caccia, circoscritta da una muraglia, che i Medici possedevano nella zona del Montalbano […] Conteneva inoltre una più ristretta bandita detta Barchetto della Pineta, del cui muro esistono ancora tratti visibili oltre alla Porta Monumentale di Poggio alla Malva. Il Barco racchiudeva, in grande misura, territori boscati che ospitavano un vasto numero di uccelli, lepri, cinghiali, cervi, daini bianchi e perfino orsi. Custodivano la zona delle guardie chiamate birri e pene severe erano previste per chi si intrufolava al suo interno per cacciare di frodo.
Degusta i prodotti del Montalbano. una zona particolarmente nota per i suoi prodotti tipici, in particolare i vini, i funghi, l’olio extravergine di oliva che potrete degustare nei ristornati della zona. Seguendo gli itinerari “Le strade del Vino e dell’Olio di Montalbano” e “Terre del Rinascimento”,
Seguendo la strada per Cerreto Guidi, si attraversa la campagna che collega la Strada dell’Olio e del Vino del Montalbano alla strada delle Terre del Rinascimento in cui sono presenti molte aziende agricole.
In alto in cima al paese di Cerreto Guidi, la villa medicea. L'edificazione si deve a Cosimo I, che fece creare una residenza di caccia piuttosto semplice verso il 1555, subito dopo l'inclusione della cittadina nei possedimenti del ducato di Toscana. All’interno della villa è visitabile il Museo storico della caccia e del territorio. Il Museo è dedicato alle armi soprattutto da caccia e da tiro, in parte provenienti dall'eredità Bardini, in parte dalle armi dismesse dalle autorità di polizia, in parte provenienti da depositi, donazioni e prestiti temporanei. Tra gli esemplari più pregiati si conservano alcune armi appartenute al Granduca Pietro Leopoldo e a Ferdinando III di Toscana.
A 8 km da Cerreto Guidi, visitate il Padule di Fucecchio, oltre ad essere un luogo unico per il suo paesaggio e per la ricchezza della sua flora e fauna , conserva il fascino delle vicende storiche legate alla famiglia dei Medici. Un parasido sia per caccia che per la pesca, costituì inoltre un collegamento fluviale importantissimo. E' possibile organizzare visite storico-ambientali alla scoperta della flora e della fauna del Padule con sosta birdwatching all’osservatorio faunistico.
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