VIABILITÀ ANTICA E TRANSUMANZA
print this pageLa viabilità antica della Regione Molise è costituita da una fitta rete di strade denominate Tratturi. L’antichità e la persistenza nel tempo di tali percorsi, sono documentate dalla frequente coincidenza di essi con gli antichi tracciati stradali di età romana. Queste erano denominate vie publicae o calles, utilizzate nelle epoche successive come assi preferenziali per la transumanza. Tale fenomeno prevedeva lo spostamento periodico di grandi mandrie di bestiame dall’Abruzzo sino alle calde terre Pugliesi.
Le fonti principali per la ricostruzione della viabilità nel Samnium sono costituite dagli itinerari romani. Il più antico è l’ Itininerarium Antonini che sembrerebbe riferirsi ad un momento compreso tra la fine del III sec. d.C. e la metà del IV d.C. e deriverebbe dalla trascrizione di una carta itineraria dipinta, simile nelle sue caratteristiche alla Tabula Peuntigeriana.
Per quanto riguarda la viabilità antica, i tratturi, ricalcavano sostanzialmente la struttura stradale di età romana, come detto. Venivano date disposizioni per il corretto transito delle mandrie di pecore lungo i tratturi; la pastorizia pare abbia continuato ad essere praticata nel Sannio anche in periodi estremamente difficili[1].
Fatta questa premessa si ritiene opportuno analizzare la viabilità antica che interessava tale territorio, poiché è proprio in corrispondenza di tali arterie, che si attestano importanti città romane nel Sannio.
La provincia Samnii era attraversata lungo l’Adriatico da una grande via di comunicazione che univa Ancona a Brindisi, molto probabilmente la via litoranea. Tale strada romana è ricalcata dal tratturo L’Aquila-Foggia e ricordata anche nell’Itinerarium Antonini. Le fonti classiche ci parlano di spostamenti di truppe lungo il litorale adriatico già dal IV sec. a.C. con una citazione di Livio del 321 a.C.[2]; a questa seguono menzioni di Polibio, che descrive la marcia di Annibale lungo l’Adriatico dopo aver battuto i Romani al Trasimeno, dello stesso Livio, di Cesare che, nel febbraio del 49 a.C., lasciata Sulmo (Sulmona), raggiunge Aternum (Pescara) per proseguire lungo la costa fino in Apulia[3] e, indirettamente, di Cicerone. Gli itinerari concordano sulla presenza nella zona da noi prese in esame di una via consolare che congiungeva Aternum con Teanum Apulum passando per la città romana di Larinum.
Secondo l’Itinerarium Antonini i centri del Sannio toccati da questa strada erano i seguenti: Ostia Aterni (Pescara), Angelum Ortona (Ortona), Anxano (Lanciano), Histonius (Vasto), Uscosio, Arenio (Larino), Corneli, Ponte Longo, Siponto (Manfredonia).
Per proseguire la nostra disamina sulla viabilità del Molise, non si può dimenticare il collegamento dell’antica città romana di Larinum con Luceria (Lucera). Questo rapporto viario con Luceria non trova indicazioni negli itinerari. Il percorso possibile è quello che era seguito dal tratturo Sant’Andrea-Biferno da Larinum fino all’innesto nel tratturo Celano-Foggia con cui si giunge a Lucera.
Per proseguire la lettura sulla viabilità antica del Molise, è necessario analizzare il percorso del tratturo Centurelle-Montesecco. È necessario premettere come per quest’asse stradale non si abbiamo notizie in merito alla propria denominazione in epoca romana. Quest’arteria si affianca correndo parallelamente il corso del tratturo l’ Aquila-Foggia e attraversa il Sannio interessando una porzione di territorio poco lontano dalla linea di costa. Tale asse viario, iniziava il suo percorso in corrispondenza della valle del fiume Tirino, immediatamente ad est della città di Corfinium (Corfinio) e proseguiva verso sud fino alla città di Anxanum (Lanciano). Da questa antica città la strada interessava, come gli altri tratturi, la valle del fiume Biferno; in particolare l’arteria attraversava il torrente Sinarca e il Fiume Biferno immediatamente a sud-ovest della mansio di Uscosium, ed immediatamente a nord della città di Larinum. Infine l’arteria si univa al percorso del tratturo L’aquila-Foggia all’altezza delle mutatio Geronium e di quella di Larinum.
Un ulteriore segmento relativo alla viabilità antica che attraversa il nostro comprensorio è quello pertinente al tratturo Ateleta-Biferno. Quest’arteria corre parallela alla precedente ed interessa la parte centrale del Sannio. La strada ha origine in corrispondenza del fiume Sangro immediatamente a nord della statio ad Pyrum,e prosegue il suo percorso, fino alla mutatio Gerunium. Da quest’ultima riscontrata, secondo la lettura della Tabula Peuntingeriana., immediatamente a sud della città di Larinum, l’arteria si biforca in due bracci; quello settentrionale va ad inserirsi nel tratturo l’Aquila-Foggia, mentre l’altro meridionale, s’introduce nel tratto denominato come Celano-Foggia. Quest’ultimo risulta essere una delle arterie più importanti della viabilità antica che attraversa il Sannio.
Il tratturo Celano-Foggia aveva origine in corrispondenza dell’antica mansio di Corfinium, e procede verso la città di Sulmo (Sulmona). Da quest’ultimo centro, la strada attraversava il fiume Sangro in corrispondenza della statio ad Pyrum, procedendo poi il suo percorso verso le città del Sannio Pentro, Bovianum. L’arteria a questo punto oltrepassava il corso del fiume Biferno, immediatamente a Sud della statio Geronium, ed sorpassando il fiume fortore proseguiva nel territorio Dauno (alta Puglia) fino a raggiungere il centro di Foggia. È interessante sottolineare come esisteva un diverticolo (Ateleta-Biferno) che da quest’arteria dipartiva da Ateleta presso il fiume Sangro ed attraversava il corso del Biferno all’altezza di Larinum, inserendosi nel tratturo suddetto in corrispondenza dell’attuale centro di Castelnuovo della Daunia (FG).
Infine altri due tratturi interessano la porzione centrale del Sannio; il tratturo Castel di Sangro-Lucera e il Pescasseroli-Candela. Il primo ha origine nella valle del fiume Sangro, immediatamente a sud di Aufidena (Alfedena), e nel suo percorso attraversava il fiume Biferno all’altezza della città romana di Fagifulae (pressocchè identificabile come Montagano (CB) e proseguendo nel suo percorso oltrepassava il corso del fiume Fortore. Successivamente la strada s’inseriva nel territorio Dauno costeggiando a sud Lucera ed all’altezza di questa si immette nel tratturo Celano Foggia. Anche il tratturo Pescasseroli-Candela ha origine dalla città di Aufidena e nel suo percorso verso sud attraverso le città di Aesernia, giunge presso il fiume Biferno all’altezza di uno dei più importanti centri romani del Sannio: Bovianum. L’arteria, una volta attraversato questo municipium, s’inserisce nella città romana di Saepinum e giunge nel territorio Dauno, superando per un piccolo tratto la Campania all’altezza di Aequum Tuticm (Ariano Irpino), raggiungendo sino a Candela (FG).
Le fonti principali per la ricostruzione della viabilità nel Samnium sono costituite dagli itinerari romani. Il più antico è l’ Itininerarium Antonini che sembrerebbe riferirsi ad un momento compreso tra la fine del III sec. d.C. e la metà del IV d.C. e deriverebbe dalla trascrizione di una carta itineraria dipinta, simile nelle sue caratteristiche alla Tabula Peuntigeriana.
Per quanto riguarda la viabilità antica, i tratturi, ricalcavano sostanzialmente la struttura stradale di età romana, come detto. Venivano date disposizioni per il corretto transito delle mandrie di pecore lungo i tratturi; la pastorizia pare abbia continuato ad essere praticata nel Sannio anche in periodi estremamente difficili[1].
Fatta questa premessa si ritiene opportuno analizzare la viabilità antica che interessava tale territorio, poiché è proprio in corrispondenza di tali arterie, che si attestano importanti città romane nel Sannio.
La provincia Samnii era attraversata lungo l’Adriatico da una grande via di comunicazione che univa Ancona a Brindisi, molto probabilmente la via litoranea. Tale strada romana è ricalcata dal tratturo L’Aquila-Foggia e ricordata anche nell’Itinerarium Antonini. Le fonti classiche ci parlano di spostamenti di truppe lungo il litorale adriatico già dal IV sec. a.C. con una citazione di Livio del 321 a.C.[2]; a questa seguono menzioni di Polibio, che descrive la marcia di Annibale lungo l’Adriatico dopo aver battuto i Romani al Trasimeno, dello stesso Livio, di Cesare che, nel febbraio del 49 a.C., lasciata Sulmo (Sulmona), raggiunge Aternum (Pescara) per proseguire lungo la costa fino in Apulia[3] e, indirettamente, di Cicerone. Gli itinerari concordano sulla presenza nella zona da noi prese in esame di una via consolare che congiungeva Aternum con Teanum Apulum passando per la città romana di Larinum.
Secondo l’Itinerarium Antonini i centri del Sannio toccati da questa strada erano i seguenti: Ostia Aterni (Pescara), Angelum Ortona (Ortona), Anxano (Lanciano), Histonius (Vasto), Uscosio, Arenio (Larino), Corneli, Ponte Longo, Siponto (Manfredonia).
Per proseguire la nostra disamina sulla viabilità del Molise, non si può dimenticare il collegamento dell’antica città romana di Larinum con Luceria (Lucera). Questo rapporto viario con Luceria non trova indicazioni negli itinerari. Il percorso possibile è quello che era seguito dal tratturo Sant’Andrea-Biferno da Larinum fino all’innesto nel tratturo Celano-Foggia con cui si giunge a Lucera.
Per proseguire la lettura sulla viabilità antica del Molise, è necessario analizzare il percorso del tratturo Centurelle-Montesecco. È necessario premettere come per quest’asse stradale non si abbiamo notizie in merito alla propria denominazione in epoca romana. Quest’arteria si affianca correndo parallelamente il corso del tratturo l’ Aquila-Foggia e attraversa il Sannio interessando una porzione di territorio poco lontano dalla linea di costa. Tale asse viario, iniziava il suo percorso in corrispondenza della valle del fiume Tirino, immediatamente ad est della città di Corfinium (Corfinio) e proseguiva verso sud fino alla città di Anxanum (Lanciano). Da questa antica città la strada interessava, come gli altri tratturi, la valle del fiume Biferno; in particolare l’arteria attraversava il torrente Sinarca e il Fiume Biferno immediatamente a sud-ovest della mansio di Uscosium, ed immediatamente a nord della città di Larinum. Infine l’arteria si univa al percorso del tratturo L’aquila-Foggia all’altezza delle mutatio Geronium e di quella di Larinum.
Un ulteriore segmento relativo alla viabilità antica che attraversa il nostro comprensorio è quello pertinente al tratturo Ateleta-Biferno. Quest’arteria corre parallela alla precedente ed interessa la parte centrale del Sannio. La strada ha origine in corrispondenza del fiume Sangro immediatamente a nord della statio ad Pyrum,e prosegue il suo percorso, fino alla mutatio Gerunium. Da quest’ultima riscontrata, secondo la lettura della Tabula Peuntingeriana., immediatamente a sud della città di Larinum, l’arteria si biforca in due bracci; quello settentrionale va ad inserirsi nel tratturo l’Aquila-Foggia, mentre l’altro meridionale, s’introduce nel tratto denominato come Celano-Foggia. Quest’ultimo risulta essere una delle arterie più importanti della viabilità antica che attraversa il Sannio.
Il tratturo Celano-Foggia aveva origine in corrispondenza dell’antica mansio di Corfinium, e procede verso la città di Sulmo (Sulmona). Da quest’ultimo centro, la strada attraversava il fiume Sangro in corrispondenza della statio ad Pyrum, procedendo poi il suo percorso verso le città del Sannio Pentro, Bovianum. L’arteria a questo punto oltrepassava il corso del fiume Biferno, immediatamente a Sud della statio Geronium, ed sorpassando il fiume fortore proseguiva nel territorio Dauno (alta Puglia) fino a raggiungere il centro di Foggia. È interessante sottolineare come esisteva un diverticolo (Ateleta-Biferno) che da quest’arteria dipartiva da Ateleta presso il fiume Sangro ed attraversava il corso del Biferno all’altezza di Larinum, inserendosi nel tratturo suddetto in corrispondenza dell’attuale centro di Castelnuovo della Daunia (FG).
Infine altri due tratturi interessano la porzione centrale del Sannio; il tratturo Castel di Sangro-Lucera e il Pescasseroli-Candela. Il primo ha origine nella valle del fiume Sangro, immediatamente a sud di Aufidena (Alfedena), e nel suo percorso attraversava il fiume Biferno all’altezza della città romana di Fagifulae (pressocchè identificabile come Montagano (CB) e proseguendo nel suo percorso oltrepassava il corso del fiume Fortore. Successivamente la strada s’inseriva nel territorio Dauno costeggiando a sud Lucera ed all’altezza di questa si immette nel tratturo Celano Foggia. Anche il tratturo Pescasseroli-Candela ha origine dalla città di Aufidena e nel suo percorso verso sud attraverso le città di Aesernia, giunge presso il fiume Biferno all’altezza di uno dei più importanti centri romani del Sannio: Bovianum. L’arteria, una volta attraversato questo municipium, s’inserisce nella città romana di Saepinum e giunge nel territorio Dauno, superando per un piccolo tratto la Campania all’altezza di Aequum Tuticm (Ariano Irpino), raggiungendo sino a Candela (FG).
[1] De Benedittis 2011, pp.18-19. Procopio di Cesarea, durante la guerra greco-gotica, riferendo un episodio di sconcertante violenza, parlava di giovani pastori nel Sannio; inoltre nel 553 la montagna alle spalle di Saepinum, luogo ideale per la pastorizia, era ancora frequentata.
[2] 2 Liv., IX, 2, 6: Duae ad Luceriam ferebant viae, altera praeter oram Superi Maris, patens apertaque sed quanto tutior tanto fer longior, altera per Furculas Caudinas, brevior …
[3] 5 Caes., B.C., I, 23: … per fines Marrucinorum, Frentanorum, Larinatium in Apuliam pervenit