I giornali di trincea
print this pageCon la definizione di "giornali di trincea" si caratterizzano quei giornali pensati ed organizzati proprio nelle trincee, scritti da combattenti, quasi mai stampati, talvolta litografati, ma più spesso riprodotti col velocigrafo (in qualche caso anche in copie manoscritte), e diffusi in pochi esemplari, tra le baracche dove erano compilati e la cui origine si può far risalire all'estate del 1915, cioè a pochi mesi dopo l'entrata in guerra dell'Italia.
Questi piccoli foglietti prevalentemente di tipo umoristico e satirico, ricchi di caricature, avevano circolazione limitata al reparto militare di cui erano espressione perché l’interesse del contenuto riguardava persone e casi che, fuori dal reparto stesso non erano conosciuti e quindi non suscitavano nessuna curiosità. Dopo Caporetto il governo italiano, che fino a quel momento si era completamente disinteressato dei giornali di guerra, sente la necessità di intervenire con azioni di propaganda diretta, soprattutto tra le file dei soldati e fu costituito un apposito Ufficio di propaganda presso il Comando Supremo (il servizio”P”), con diramazione presso tutti i Comandi di truppe, con l’incarico di diramare le linee guida di un’azione di propaganda diretta al soldato con l’intento di risollevarne lo spirito. Da questo momento in poi prendono vita un buon numero di giornali stampati con larghezza di mezzi tipografici e di elementi redazionali che ebbero facile vittoria sugli umili predecessori.