Il mio primo incontro con l’Artista lo ebbi qualche anno indietro, quando una persona da me molto stimata, la signora Carla Canali, me lo presentò. Il suo desiderio era che io conoscessi un’artista tedesco che, malgrado il talento posseduto, avrebbe avuto il piacere di una maggiore considerazione delle sue capacita’ artistiche.
Lo incontrai nel mio studio, ci parlammo a lungo, egli affronto’ timidamente il rituale test- introspettivo, mi fece vedere alcuni suoi lavori, mi parlo’ di musica, della sua famiglia, del corso di pittura presso il Parco di Veio, a nord di Roma, e del suo amore per la musica jazz.
Fu una mattinata meravigliosa e mi fu del tutto facile accettare di esserne il Critico d’Arte e di iniziare un sodalizio che spero possa durare fino alla fine dei miei giorni.
Chi è Gerhard Schwarz lo si rivelò quando gli proposi di unirsi ad altri artisti in un evento collettivo tenutosi nel ‘’Museo Venanzo Crocetti’’, dove presento’ due magnifiche opere estemporaneamente dipinte nel Parco di Veio: pitture di media grandezza ma di potente spessore esecutivo ed il cui ispirativo amore e rispetto per i luoghi appariva evidente.
Successivamente, presso l’Accademia di Romani, in una mostra- spettacolo denominata ‘’Jazz Art’’, l’Artista non solo presento’ altri due capolavori pittorici ma si esibì in concerto con chitarra elettrica, mandando in visibilio il pubblico intervenuto.
Ho avuto il piacere di ospitare i suoi quadri nella mia galleria, ma ancora di più seguirlo in altre manifestazioni espositive, sempre di gran successo, ultima delle quali tenutasi al Museo di Formello dove i suoi lavori troneggiavano alla pari della sua personalità artistica.
Artista umile, colto e capace, dallo spessore pittorico rilevante, Gerhard Schwarz oltre a nutrire un amore sviscerato per il paesaggio, appassionato di storia rinascimentale, rivolge la sua ricerca pittorica alla ‘’Via Francigena’’ per la quale si sta predisponendo a dedicare una specifica mostra con l’intento di contribuire acché possa risorgere alla notorietà dovuta, quel percorso anglo-franco- italico di pellegrini che avrebbero voluto incontrare l’erede di San Pietro ed il cui avventuroso cammino ricco di boschi e’ stato impreziosito di opere d’arte.
Questi desideri e questa cultura del conoscere ha fatto si’ che i dipinti del pittore Schwarz si impreziosissero di rappresentazioni del Parco di Veio e di una tavolozza composita di cromie calde, contrapposte a colori freddi e neutri, creando vibranti sinergie estetiche di grande valore che caratterizzano la sua potente personalità artistica.
Operare il suo che non vuole essere un pedissequa riproposizione dei temi ‘’Parco di Veio- Via Francigena- Lago di Bracciano’’ ma la consonanza di un artista contemporaneo che ripercorre le strade dell’Arte con sapienza ed intuizioni proprie, lasciando l’impronta della genialità pittorica che sa correre sul filo della poesia e di essa parla la sua vocazione pittorica , si tratti di boschi, di torrenti o di laghi. Spirituale e cosciente impegno umano il suo, che fa giungere, a chi si pone dinanzi ai suoi quadri, una fresca gioia di vivere attraverso un processo creativo di mirata interpretazione.
Pennellate che appaiono come veri sentimenti che vengono dall’anima e che si pongono sulle tele come note su di un invisibile pentagramma, ma che sanno si esse emergere ad impattare lo sguardo dell’occhio che rimane affascinato dalla luminosità emessa dalle atmosfere ora malinconiche e silenziose ed ora vivaci in una stupefacente delicatezza di accordi.
Segno chiaro e leggibile quello di Gerhard nel farsi specchio di una realtà magicamente traslata sulla tela. Schwarz che sa accompagnare la sua particolar stesura dei colori, donando alla luce di farsene sublime protagonista di una ricerca che si inoltra in spazi perduti e tempi lontani per narrare momenti di riposo e di candore espressivo mediante un accattivante realismo da cui trae forza.
Un cammino il suo fatto d’impegno e sacrificio ma anche essenziale, che lo ha condotto dalla semplice e pur nobile passione per il dipingere all’ambito traguardo di ‘’Maestro d’Arte’’ facendo divenire, come giusto che fosse lui pittore affermato e me soddisfatto di essergli stato accanto nel passato, di esserlo nel presente ed ancora di più di poterlo nel futuro.