Natio Germanica

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Il cortile del Bo'Il cortile del Bo' con gli stemmi degli studenti

L'aquila bicipite emblema dell'Impero tedesco almeno dai tempi di Carlomagno (ma con una tradizione ben più antica) è anche lo stemma che identifica i volumi appartenuti alla Biblioteca della Natio Germanica, fondo conservato presso la Biblioteca Universitaria dove arrivò -mancano documenti precisi in merito- forse fra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento.

Tutti gli studenti dell'Università di Padova (su esempio di Bologna da cui era nata nel 1222 per diaspora), erano organizzati in nationes a seconda dell'area geopolitica di provenienza, organizzati con consiglieri e procuratori, allo scopo di poter avere assistenza -linguistica, religiosa e anche legale- durante tutto il periodo di permanenza allo Studio padovano. Le nationes erano poi a loro volta inserite nelle "Universitates scholarium".

Moltissimi quindi gli studenti di lingua e provenienza "tedesca" (il termine Natio non coincide infatti con quello odierno di nazionalità) attratti dalla fama dell'Ateneo patavino e iscritti alla Natio Germanica di cui si conserva la matricola originale con le firme autografe degli iscritti dal 1546 al 1801 e che godeva di speciali privilegi.

Non bisogna dimenticare che la Laurea si otteneva alla presenza del Vescovo di Padova, previa la giurata professione della fede cattolica secondo la Bolla di Pio V del 1564, ma dal 1616  per poter salvaguardare l'iscrizione e la frequenza degli studenti di fede protestante. la Repubblica veneziana stabilì di poter conferire la laurea anche "veneta auctoritate".

Nel 1553, in seguito a profondi dissidi interni, la "Natío Germanica iuristarum" con gli studenti di diritto e la "Natio Germanica artistarum", che comprendeva gli studenti di filosofia, medicina e teologia, si divisero, conservando un proprio archivio e una propria biblioteca distinte; la biblioteca della Inclytae Nationis Germanicae Artistarum venne istituita nel 1586, solo nel 1596, quella dei giuristi, entrambe sostenute grazie ad una tassa pagata appositamente dagli iscritti ma poi via via accresciute anche da donazioni degli studenti al momento di tornare a casa, lasciavano un loro ricordo in sostegno dei colleghi.

Di queste due biblioteche si conservano due indici a stampa: Bibliotheca medico-philologica inclytae Nationis Germanae Artistarum, Patavii, typis P.M.Frambotti, 1685; Catalogus librorum... qui Patavii in Bibliotheca inclytae Nationis Germanae Iuristarum inveniuntur, Patavii, Ex typ. Pasquati, 1691. Nei magazzini tuttavia il materiale è stato disperso per ragioni di economicità e conservazione e disposto per altezza sugli scaffali: il numero dei volumi riconosciuti, grazie anche alle note manoscritte apposte dal donatore del libro o dal bibliotecario, è di 231,

Vai all'inventario della Natio Germanica conservato all'Archivio Storico dell'Università di Padova


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