Benedetto XIII papa

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Realizzato nel
1725? ; fine sec. XIX

Ritratto

  • Ritratto su tela di Benedetto XIII
  • Benedetto XIII papa

Scheda

ritratto su tela di papa Benedetto XIII

cm 135x98

inv. 240047

Ritratto su tela del pontefice Benedetto XIII (Vincenzo Maria Orsini, Gravina 1619 - Roma 1730), domenicano, regnante dal 1724, che fu commissionato, insieme con altri, al pittore Carlo Pignoli. Portato a termine l'incarico l’artista fu ricompensato con la somma di ventitré scudi, di cui accusa ricevuta il 26 luglio 1725 (Ms. Cas. 412, c. [277]r), relativa al pagamento di ben dieci ritratti, riferibili al papa e a nove domenicani non meglio identificati.
Nel dipinto in esame il pontefice, in atteggiamento benedicente, è seduto accanto ad un tavolo su cui sono appoggiati la tiara papale, un crocifisso, un campanello ed una copia aperta del Synodicon S. Beneventanae Ecclesiae, opera edita nel 1723. Del papa domenicano è documentata una visita in Casanatense nel 1729. Scarsissime le notizie relative al pittore Carlo Pignoli, attivo a Roma nella prima metà del XVIII secolo, da una cui invenzione l'incisore Antonio Billy derivò una stampa raffigurante un Miracolo di S. Vincenzo Ferrer.


ritratto in gesso del pontefice Benedetto XIII

cm 40x25x30

inv. 290104

Oltre che nel dipinto di Carlo Pignoli le sembianze del papa domenicano si ritrovano in questo gesso, probabilmente anch’esso realizzato sul finire dell’Ottocento nell’ambito della campagna iconografica concepita dai funzionari preposti alla Casanatense per ornamento dei locali. Attualmente il gesso è posto su una scaffalatura nel corridoio del settore CC.

Vita e opere

Pierfrancesco Orsini nacque a Gravina il 2 febbr. 1650, secondo i calcoli del Vignato, mentre la maggior parte dei biografi lo dice nato nel 1649. Era figlio primogenito di Ferrante degli Orsini, duchi di Gravina, e di Giovanna di Carlo Frangipani della Tolfa, duca di Grumo.

Morto il padre nel 1658, Pierfrancesco ricevette l'investitura dei feudi di Gravina, Solofra, Sorbo e Galluccio. Malgrado l'opposizione dei familiari, e in particolare della madre e dello zio cardinale Virginio Orsini, che poi inutilmente si rivolsero allo stesso Clemente IX, il 12 ag. 1668, durante un viaggio di istruzione a Venezia, l'Orsini vestì l'abito dei predicatori, assumendo il nome di Vincenzo Maria. Il 9 febbraio dell'anno successivo rinunziò ufficialmente in Roma ai diritti di primo genitura in favore del fratello Domenico e quattro giorni dopo professò nel convento di S. Sabina. Inviato per i corsi di teologia al convento domenicano di Bologna, qui pubblicò nel 1669 un volume di Sacra Epigrammata, poi ristampato a Roma in traduzione italiana nel 1730. Ordinato sacerdote il 24 marzo 1671, il 4 luglio successivo fu nominato lettore di filosofia nel convento dell'Ordine di Brescia, ottenendo due pensioni, sull'arcipretato della cattedrale di Padova e sull'abbazia di S. Michele di Coniolo, nella diocesi di Brescia.

Durante il suo soggiorno bresciano pubblicò a Venezia, sempre nel 1671, Concentus Dominicanae Bononiensis Ecclesiae in album Sanctorum Ludovici Bertrandi et Rosae de S. Maria e La perdita comune. Panegirico nell'esequie dell'em. card. A. Barberino. In quello stesso anno furono celebrate le nozze tra il fratello di Vincenzo Maria, Domenico, ed una nipote di Clemente X, Ludovica Altieri: Giovanna Orsini pretese nei patti matrimoniali che il figlio maggiore fosse elevato al cardinalato ed il papa il 22 febbraio dell'anno seguente tenne fede all'impegno, creando cardinale del titolo di S. Sisto il ventiduenne domenicano.

Trasferitosi a Roma per prendere possesso della carica nel concistoro del 19 apr. 1672, l'Orsini ottenne da Clemente X numerose cariche e benefici, malgrado i timori della madre che, raccomandandolo al cardinale Virginio Orsini, lo diceva "poco flemmatico, al contrario di ciò che si richiede in corte, dove si assegnanole rendite": nel 1672 fu infatti nominato protettore della congregazione dei canonici regolari di s. Salvatore, abate commendatario di S. Sofia in Benevento e della abbazia di S. Pietro in Monforte, pensionario del vescovato di Pavia per 500 scudi, di quello di Lodi per 150 e del priorato di S. Nicolò della Piova per 200; il 4 gennaio dell'anno successivo fu nominato prefettodella congregazione del Concilio e membro delle congregazioni dei vescovi e regolari, dell'Immunità ecclesiastica, delle Reliquie e delle Indulgenze.

Più che all'attività di Curia l'Orsini si sentiva però inclinato alla diretta cura delle anime: nominato vescovo di Siponto (Manfredonia) il 28 genn. 1675, prese subito possesso della diocesi, rinunziando alla carica di prefetto della congregazione del Concilio...

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Bibliografia

Bibl.: Tra le biografie a stampa la più recente e la più ricca di notizie è di G. B. Vignato, Storia di B. XIII, Milano 1952-56, di carattere però meramente agiografico ed ancora incompleta, poiché i tre volumetti sinora pubblicati si spingono soltanto sino al 1724, alla vigilia cioè del pontificato di B.; cfr. inoltre L. von Pastor, Storia dei papi, XIV, Roma 1932, 1, p. 660; 2, pp. 387, 388; XV, ibid. 1933, pp- 486-638 e passim;prive di valore critico, ma con qualche utile notizia biogr. D. Nardone, B. PP. XIII, Gioia del Colle 1924; P. Calderoni Martini, Ilpontificato di B. XIII, Napoli 1925; A. Cangiano, B. XIII, Roma 1933.

Sue opere in Casanatense

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Perché si trova in Casanatense

Benedetto XIII fu papa domenicano. Visitò la biblioteca nel 1729 quando i lavori di costruzione potevano dirsi definitivamente conclusi: il grande "vaso" si distendeva da una parte sulla sacrestia della basilica e sulle camere annesse mentre dall'altra si protendeva verso via S. Ignazio insistendo su locali adibiti a botteghe, magazzini e abitazioni private.

Abita in

  • L'attuale ingresso della biblioteca con il ritratto del cardinale Casanate
  • il corridoio di accesso al salone