Velletri, 1864. Stagione teatrale del Carnevale
Archivio di Stato di Roma, Legazione apostolica di Velletri, b. 452, “440/1794, Spettacoli e feste, Velletri, Affari Generali”
- estremi cronologici
- 22 settembre 1863 - 10 marzo 1864
- descrizione fisica
- 24 carte sciolte
Il Consiglio comunale delibera la concessione di una dote di scudi 1.000 a un impresario che organizzi la stagione di inaugurazione della nuova fabbrica del Teatro nel Carnevale 1863-64 con l’impiego di una Compagnia di teatro in musica e l’affitto di palchi, galleria e platea, previo controllo della qualità di coristi e cantanti da parte di una apposita Deputazione di consiglieri: membri deputati Giuseppe Maggior Filippi, Conte Luigi Latini Macioti e avvocato Alessandro Marchetti (verbale consiliare 22 settembre 1863). Dei due impresari in gara, Giuseppe Menni si ritira dopo aver letto il capitolato giudicando la dote troppo mite; il contratto di appalto stipulato con Mari prevede l’azione in musica del Teatro per tutto il Carnevale esclusi i venerdì. Mari ottiene subito l’aumento della dote a scudi 1.500, con la motivazione di dover assumere un’altra comprimaria e un altro basso buffo per il terzo spartito (lettera Santocchi-Ricci n. 1.010, 24 ottobre 1863); a fine stagione, presenta tramite il suo avvocato Augusto Caroselli, documentazione di danni subiti e di un deficit di scudi 349.80 per il nolo di vestiari di scena adeguati alla solennità dell’evento, per la rimozione a contratto chiuso di due file di panche, e per i furti di olio ed oggetti di scena perpetrati a causa della consegna del Teatro senza le chiavi. Inoltre, il Mari riferisce di esser stato “(…) moralmente costretto ad eseguire tre opere di privativa, e che l’utile de’ festivi mostratomi nelle trattative come il maggior frutto dell’impresa si ridusse in fatto ad una vera perdita (...)”. Il Comune ritiene di rifondere Mari di scudi 300, ammettendo parziale colpevolezza per la frettolosa apertura del Teatro (verbale consiliare 10 marzo 1864).
- Contratto di appalto delle opere in musica da eseguirsi nel teatro municipale di Velletri nella prossima stagione del Carnevale 1863 in 1864, 10 novembre 1863.
trascrizione
“(…) 6°. Gli spartiti da eseguirsi dovranno essere non minori di tre, cioè due seri ed uno buffo. Nell’apertura del teatro verrà eseguita la Violetta, e per l’ottava recita dovrà essere in pronto per andare in scena col [spazio bianco; a capo] L’Opera buffa poi rimane a destinarsi di concerto colla deputazione ed impresario. 7°: La compagnia di canto è composta di due prime donne, cioè delle signore Virginia Baccicalupi e Giuseppina del Moro, e di una comprimaria cioè Signora Ferrini; dal primo tenore Sig. Ernesto Pieraccini e del secondo tenore comprimario sig. Fortunato Martorelli; del primo baritono sig. Alessandro Conti e del secondo baritono sig. Antonio De Luca; del primo basso sig. Giovanni Marè e del basso buffo Sig. Castelli. Maestro concertatore e direttore della musica Sig. Raffaele Quon. Maestro istruttore dei cori prof. Giovanni Gotti. Il corpo dei cori sarà composto da dieci uomini e di sei donne, L’orchestra di un abile e sperimentato primo violino direttore, n° dieci violini di fila nei quali saranno compresi il concertino ed il primo dei secondi; di tre contro bassi, di due violoncelli, di due viole, due flauti obbligati a suonare l’ottavino ed il primo anche il terzino, di due clarini, di due fagotti, due trombe, tre tromboni, due corni, un afflein, timpani, gran cassa. La Banda sul palcoscenico sarà composta da quel minimo d’isrtomenti giudicati necessari dalla Deputazione, Più dovrà esservi un abile soggetto per mettere in iscena le opere, un valente macchinista, ed un attrezzista. L’impresario nell’apocare i soggetti sud descritti dovrà preferire a parità di merito e di prezzo quelli che hanno domicilio stabile o legalmente acquisito di Velletri (…) 9. La quantità delle comparse sarà analoga alle esigenze dello spettacolo (…)”.
sitografia
Sistema informativo dell’Archivio di Stato di Roma