Accademia degli Abbozzati di Sezze

data di nascita e morte
1744 - 1860 ca.

Biografia

L’Accademia degli Abbozzati, fondata nel 1744, affiliata all’Arcadia rispetto alla quale però mantiene una certa autonomia in quanto, oltre a temi letterari, al suo interno si dibattono anche questioni scientifiche.

La carica di console inizialmente affidata al vescovo, viene assunta anche da laici, anche se l’accademia opera sempre in stretto collegamento con il Collegio dei Gesuiti che, in qualche modo, ne influenza la scelta degli argomenti per le dissertazioni. Il rinnovo delle cariche di console, di segretario, di promotore, di bibliotecario e di archivista, avviene ogni due anni, mentre i quattro censori sono nominati a vita. Le riunioni Hanno cadenza settimanale.

La produzione dell’Accademia è vasta e per lo più di impostazione letteraria o religiosa. Le stampe conservate nell’Archivio capitolare di Sezze vanno dal 1752 al 1860: sono comunicazioni tra le varie Accademie, lettere, inviti, scambi di composizioni poetiche, un’Ecloga pastorale dedicata alla nobile “donzella” Rosa Rappini e varie canzonette. Nella seconda metà dell’800 l’attività è più articolata come attestano sia gli elenchi annuali “delle Prose e delle Adunanze generali” che testimoniano dissertazioni su argomenti anche di arte, diritto e medicina, sia le pubblicazioni effettuate in ambito accademico. 

Insieme alla Società dei filarmonici l'Accademia gestisce un Teatro fondato nel XVIII secolo “a maggior istruzione e diletto del popolo”.

La documentazione sino ad ora ritrovata non consente di documentare i rapporti tra gli Abbozzati e il processo risorgimentale di Sezze che sicuramente ci furono, in quanto fra gli accademici si contano alcuni liberali, come Giuseppe Cerroni, deputato nella prima Repubblica Romana, nel 1866 sospettato dalla la Polizia pontificia di essere affiliato alla Giovine Italia e presidente del Comitato politico antipontificio,  Filippo Lombardini, Angelo De Angelis, Nicola Passerini, vice-presidente dell’Accademia nel 1859, e “sovversivi” come Felice Zaccheo, che ricopriva nel 1853 la carica di segretario dell’Accademia, ed Ermete Milani, segretario nel 1859.  È molto probabile che in tale periodo le adunanze si diradassero fino a scomparire del tutto.