Ancona - Piazza Grande (oggi Piazza del Plebiscito)

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Il vero cuore della vita cittadina e lo spazio degli scambi ‘ordinari’ è la Piazza del Mercato, oggi Piazza del Plebiscito o, nel gergo popolare, Piazza del Papa, dalla presenza della statua di Papa Clemente XII.

La piazza è oggi un grosso invaso rettangolare con accentuata pendenza verso est, la cui regolarità è definita dai fronti architettonici di importanti palazzi tra i quali si ricorda il Palazzo del Governo (Palazzo della Prefettura), il Palazzo Ferretti e dalla mole terminale della Chiesa di San Domenico. La razionale regolarità è il frutto di una serie di trasformazioni che si succedono dal Quattrocento in poi, atte a definire questo frangente come la nuova centralità urbana in un processo di spostamento delle principali architetture civili verso il porto, oltreché il baricentro in una nuova configurazione cittadina, definita dalla costruzione del circuito murario, tra gli insediamenti del colle Guasco (dove sorge il duomo di San Ciriaco) e del colle Astagno. Infatti a partire dal 1418 il Comune provvede a spianare l’area con la demolizione della Chiesa di Sant’Egidio, garantendo così anche l’accesso dal basso e sul fronte dell’Ospedale di San Tommaso di Canterbury (oggi sede del Museo della Città). L’assunzione di una regolarità d’invaso della piazza segue probabilmente l’andamento dei lavori per la costruzione del Palazzo con annessa torretta “degli Anziani”, anche se la configurazione subisce continue variazioni per via delle numerose demolizioni di edifici che ingombrano a vario titolo l’invaso, quali il complesso di San Domenico e la Chiesa dell’Incoronata. Tuttavia, come testimoniato dalla pianta topografica della città di Ancona di Giacomo Fontana nel 1569, dove è denominata Piazza Grande, è possibile ipotizzare che nella seconda metà del Cinquecento la configurazione della piazza fosse già regolare. 

La Piazza del Mercato, oltre ad essere la nuova centralità urbanistica prescelta dal potere cittadino e spazio della vita religiosa, come sottolinea il toponimo, è in primo luogo lo spazio dello scambio, laddove quotidianamente i mercanti esibiscono le loro merci in botteghe posticce e temporanee, le cosiddette ‘trasanne’ o ‘trabiccoli’ (costruite in legno e tela ed addossate ai fronti architettonici) o nelle botteghe fisse murate che circondano la piazza: non a caso la beccheria è disposta sul fronte sud della Piazza (testimoniata dalla toponomastica coeva in Via della Beccheria) e la zona della pescheria era posizionata nel cosiddetto spazio dell'Ospedale di San Tommaso di Canterbury (limitrofo alla Beccheria). Inoltre la “piazza nuova de li magnifici signori Antiani” è lo scenario per lo svolgimento della manifestazione della fiera di Ancona, la quale sul finire del Quattrocento iniziava il 7 Maggio con una durata di circa venti giorni.