L'Opera nazionale Dopolavoro (O.N.D.), istituita col Regio decreto legge n. 582 del 1° maggio 1925, si diffuse in modo molto capillare, soprattutto neli anni Trenta, fino a raggiungere quasi quattro milioni di iscritti, e nelle sue sedi aveva spesso delle piccole biblioteche (a volte assorbite da precedenti biblioteche popolari, società di mutuo soccorso, ecc.).
«Lasciando da parte le scuole e limitandoci alle sole biblioteche popolari, l’indagine ministeriale del 1930 aveva censito un totale di 3270 biblioteche, di cui meno di mille con almeno 500 volumi (per la precisione, 141 risultavano avere almeno 3000 volumi, altre 385 almeno mille volumi, altre 408 almeno 500 volumi). Tra le biblioteche censite, 959 appartenevano a organizzazioni fasciste (in primis il Dopolavoro, poi il Partito, l’Associazione dei combattenti e i Balilla), 738 erano presso le scuole, 374 in parrocchie e altri enti religiosi, e solo 601 gestite direttamente dai Comuni [...].
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I numeri, come ci si può immaginare, sono abbastanza “ballerini”. Giuseppe Fumagalli, che si procurò con notevole insistenza le informazioni che gli occorrevano per il primo repertorio delle biblioteche (Annuario delle biblioteche italiane, 1933-34 anno XII E. F., a cura del P.N.F., Associazione fascista della scuola, Sezione Bibliotecari, Firenze: Bemporad, 1933, p. 313-314) segnala per l’OND 178 biblioteche all’avvio dell’attività (1926) poi arrivate a 2375 (con 655.000 volumi) e per l’ONB 1904 biblioteche (con 238.229 volumi), mentre non fornisce cifre per quelle dipendenti dall’Associazione e dall’Opera Nazionale Combattenti. Secondo la relazione Beretta nel Congresso del 1934, le biblioteche dell’OND sarebbero cresciute da 313 nel 1929 a 1942 nel ’33 e circa tremila nel ’34 (Enrico Beretta, Le biblioteche dell’Opera Nazionale Dopolavoro, in: Il terzo Congresso della Associazione italiana per le biblioteche, Bari, 20-23 ottobre 1934–XII, Roma: Biblioteca d’arte, [1935], p. 52-56: 53).»
(Alberto Petrucciani, Le biblioteche italiane durante il fascismo: strutture, rapporti, personaggi, in: Das deutsche und italienische Bibliothekswesen im Nationalsozialismus und Faschismus: Versuch einer vergleichenden Bilanz, herausgegeben von Klaus Kempf und Sven Kuttner, Wiesbaden, Harrassowitz, 2013 (Beiträge zum Buch- und Bibliothekswesen; 57), p. 67-107: 93-94)