La Camera dei deputati del primo Parlamento del Regno di Sardegna, si dotò immediatamente di una biblioteca funzionale alle esigenze dei deputati. Allestita, nel 1848, al piano terra di Palazzo Carignano, la biblioteca seguì la Camera a Firenze e poi a Roma, al secondo piano di Palazzo Montecitorio. Dotata, fin dai primi anni, di un budget per acquisti di tutto rispetto, si distinse per l’ampiezza delle collezioni di monografie in campo giuridico, politico, storico ed economico, ma, soprattutto - come tante biblioteche parlamentari dell’Ottocento - per la ricchezza degli strumenti di reference, per le raccolte legislative e parlamentari straniere, per le tante pubblicazioni ufficiali e per la stampa periodica e quotidiana, preziosa per l’aggiornamento e il “contatto” con l’opinione pubblica. Questa vocazione si rafforzò a seguito dell’approvazione della legge sul deposito obbligatorio del 7 luglio 1910 n. 432, che imponeva agli enti pubblici l’invio alle biblioteche della Camera e del Senato di una copia delle loro pubblicazioni.
Per gran parte della propria storia, la Biblioteca della Camera, fu a scaffale aperto, sia pure secondo modalità rudimentali. Una parte molto significativa delle collezioni era in lingua straniera, frutto del cosmopolitismo positivista di una parte della classe dirigente liberale e dalla volontà di far circolare idee ed esperienze provenienti dalle grandi nazioni europee a cui guardava il nuovo Stato unitario.
A partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, la Biblioteca della Camera si dotò di un raffinato apparato catalografico che comprendeva un catalogo metodico e un ambizioso catalogo di spoglio di centinaia di riviste in tutte le lingue di cultura. Questi risultati furono il frutto di una lunga e fortunata stagione, tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e l’età giolittiana, nella quale si stabilì un rapporto virtuoso tra il bibliotecario Pietro Fea, assunto nel 1870, direttore dal 1889 al 1920, e la Commissione di vigilanza, organismo politico costituito dai due Questori e da tre deputati, eletti dall’Assemblea. Iniziò allora anche la frequentazione della biblioteca da parte di studiosi esterni, autorizzati dalla Presidenza su presentazione di un deputato o del bibliotecario. Tra le personalità che guidarono la Commissione o che ebbero un rapporto molto stretto con la biblioteca si possono ricordare Filippo Mariotti, Luigi Luzzatti, Ferdinando Martini, Felice Cavallotti, Vittorio Emanuele Orlando, Romolo Murri, Giacomo Matteotti, Giacomo Perticone.
La Biblioteca della Camera, in epoca fascista, guidata da Enrico Damiani, restò aperta, per quanto possibile, alla migliore cultura europea e internazionale, ma, soprattutto, dalla seconda metà degli anni Trenta, dovette subire pressioni crescenti sia per favorire l’acquisto di pubblicazioni militanti e di propaganda, sia per limitare le opere in lingua straniera. In questo periodo, furono pubblicate alcune importanti bibliografie sul fascismo e si costituì un importante fondo sul movimento fascista e sul regime.
Nel secondo dopoguerra, la Biblioteca della Camera, sotto la direzione di Silvio Furlani, ebbe uno sviluppo straordinario, passando da circa 300.000 volumi nel 1948 a circa 800.000 nel 1988, il che rese inevitabile il suo trasferimento in una sede esterna. Con delibera dell’Ufficio di Presidenza del 15 marzo 1979, fu deciso il trasferimento in Via del Seminario, nel complesso dell’ex convento dei domenicani di Santa Maria Sopra Minerva, già in uso al Ministero delle poste e telecomunicazioni, e la sua apertura al pubblico. Per volontà della Presidente Nilde Iotti il limite di età per l’accesso fu fissato a 16 anni.
Dal 2007, la Biblioteca della Camera è integrata con la Biblioteca del Senato, nell'ambito del cosiddetto Polo bibliotecario parlamentare ed ha un patrimonio di circa 1.400.000 volumi. Il 2 aprile 2019 è stata intitolata a Nilde Iotti.
Fernando Venturini
Sito della Biblioteca: <http://biblioteca.camera.it/>
Sito del Polo bibliotecario parlamentare: <http://www.parlamento.it/806>
Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-RM0175>
Antonio Casu, Contro l’oblio della sapienza: origini e percorsi della Biblioteca della Camera dei Deputati (1848-2008), Napoli, Jovene, 2009.
Fernando Venturini, Libri, lettori e bibliotecari a Montecitorio: storia della Biblioteca della Camera dei deputati, Milano, Wolters Kluwer CEDAM, 2019.
Documenti per la storia della Biblioteca della Camera dei deputati: 1848-1988, [a cura di Fernando Venturini], Roma, Camera dei deputati, 2020.
Storia della Biblioteca della Camera dei deputati, a cura di Fernando Venturini, <https://www.youtube.com/watch?v=g9DDj1NerY8>.