Moravia (1978)

Fonte:
Alberto Moravia, Intervista sullo scrittore scomodo, a cura di Nello Ajello, Roma-Bari, Laterza, 1978.

«In sanatorio avevo letto un libro al giorno: la biblioteca Vieusseux di Firenze, alla quale ero abbonato, mi mandava sette volumi ogni settimana, e all'arrivo del nuovo pacco avevo già esaurito il contenuto del precedente»

(Alberto Moravia, Intervista sullo scrittore scomodo, p. 98).

I prestiti del Gabinetto Vieusseux sono ricordati anche dalla sorella maggiore, Adriana Pincherle:

«Senz'altro anche per me, leggere Tolstoj e Dostojevski è stato decisivo. Li ho letti nelle edizioni e nelle traduzioni attraverso le quali li ha conosciuti Alberto. Anzi, fu proprio lui ad insistere perché li leggessi. Quando Alberto era malato, mio padre lo abbonò al Gabinetto Vieusseux. Ci arrivavano in casa otto libri alla settimana. Alberto e io li leggevamo tutti. Da allora la lettura è stata, per noi, un fatto ineludibile, un bisogno che non conosceva dilazioni.»

(Stefano De Rosa, Ritratto d'autore: a colloquio con la pittrice Adriana Pincherle, ricordando Alberto Moravia, «Biblioteche oggi», 13 (1995), n. 3, p. 34-36: 35).

Relazioni