Meneghello (1976a)

Fonte:
Luigi Meneghello, Fiori italiani, in Opere scelte, a cura di Francesca Caputo, Milano, Mondadori, 2006, p. 781-963.

«Concetto Marchesi faceva lezione nell'aula più grande del Liviano [...]. Era sempre strapiena. Le lezioni erano sentite come eventi mondani [...].
Mi sono messo a ripensare al suo manuale, quello in due volumi (ce n'era uno minore): forse il solo caso a Padova in cui il manuale di maggior prestigio sulla materia era proprio quello dell'insegnante del corso. L'ho cercato tra i libri di scuola di S., ma non c'è più [...].
Come mai che in tanti anni non abbiamo mai voluto tornare un po' a vedere? Mi viene l'idea che forse questi libri sono ancora adottati nelle scuole, libri noti a tutti. D'altra parte per me ricomprarli in libreria o cercarli in biblioteca è tabù, e mi pare che sarebbe tempo sprecato parlarne con un lettore contemporaneo. Qui conta ciò che questi libri erano allora, nel 1940. Sarà per questo che non li abbiamo più riletti. [...]
Ho riaperto il volume secondo della Storia della letteratura latina (come si prendeva per naturale che fossero storie!), con quel tanto di trepidazione e di affettuosa sufficienza con cui si riguardano le cose ammirate da ragazzi.»

(Luigi Meneghello, Fiori italiani, p. 895, 897-898. Questi brani si riferiscono agli studi universitari dell'autore alla Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Padova. La Storia della letteratura latina di Concetto Marchesi fu pubblicata per la prima volta a Messina e Roma dall'editore Principato, in 2 volumi, nel 1925-1927, ed ebbe poi numerose edizioni successive.).

«In filosofia c'era un po' di più che a lettere il senso di formare un gruppetto.
Ci si trovava nella biblioteca dell'istituto, si conosceva qualche studente bravo, qualcuno praticamente già filosofo.»

(ivi, p. 906).

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