- Fonte:
- Giacomo Buranello, Diario, 1937-1939, Genova, Fratelli Frilli, 2019.
«I misteriosi fili della libertà portarono nel 1941/2 ai collegamenti dei diversi fili, sino a formare il tessuto politico di Sampierdarena. Io abitavo al Campasso e frequentavo in Via Cantore la scuola dove aveva studiato [Giacomo] Buranello. A metà strada, in Via Rolando, scoprimmo per caso, il luogo della sintesi: la biblioteca di Sampierdarena, già sede socialista. Il bibliotecario non era di sinistra, ma certamente avversario, in quanto liberale, del fascismo. Fu lui, [Angelo] De Gregori il tramite con Buranello e con altri compagni. Uscirono da scaffali polverosi e dimenticati alcuni libri nascosti nell'agosto 1922 dopo le violenze squadriste nel'ultimo sciopero generale della CGL. Prima Lassalle, poi Engels, infine Marx fornirono elementi storici, teorici a ragazzi di 16/17 anni.
[...]
Il giovane studente di Sampierdarena [Buranello] pensava e operava già in grande con la scelta di formare il centro dirigente del Partito a Genova. La sua predilezione intellettuale per la scienza lo portò a seguire con curiosità le ricerche di 4/5 studenti dell'istituto tecnico di Via Cantore che, insoddisfatti della teoria religiosa della creazione del mondo e dei racconti su Adamo ed Eva, cercavano in biblioteca le opere di Darwin. Giacomo divenne il maestro, il consigliere, il suggeritore per le originali tenzoni che si svolgevano in classe con l'insegnante di religione. Andò a finire che gli studenti furono espulsi dalle lezioni di religione e contemporaneamente inseriti in un movimento più ampio, quello della Liberazione dell'Italia dal fascismo.»
(Giordano Bruschi, Il mio ricordo di Giacomo Buranello, in: Giacomo Buranello, Diario, 1937-1939, Genova, Fratelli Frilli, 2019, p. 15-19: 15).