- Fonte:
- Don Giuseppe De Luca: ricordi e testimonianze, a cura di Mario Picchi, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1998.
«Fu al Seminario Romano Minore che incontrai per la prima volta don Giuseppe De Luca.
Parlo di più che quaranta anni fa, novembre 1922.
Mi era capitata si direbbe oggi una piccola «grana».
Ero arrivato a Roma da Bologna, nel cui seminario per «i piccoli» tutto il mondo esterno di lotte, polemiche, risse si riverberava accesissimo; [...]
Ma ciò che rendeva vivissimo l’ambiente era il gran fervore di studi, la libertà nelle letture culturali; la biblioteca [del Seminario arcivescovile di Bologna] ricca e varia era aperta sempre anche ai più giovani, ad eccezione d’uno scaffaletto protetto da grate rugginose, sul quale un cartello sbilenco ammoniva «scomunica per tutti».
Quando arrivai al Seminario Romano trovai invece un ambiente ovattato: e se il mondo esterno vi entrava, era come se vi si movesse in punta di piedi, quasi per non disturbare, in quel palazzetto posto lì a due passi dalla Basilica di S. Pietro, una quiete di sempre. [...]
Gli studi erano curati, controllatissimi, il diario dei corsi avvertiva «prima nix scholae vacant» come negli orari scolastici di cento anni prima.
Può darsi che una biblioteca ci fosse, ma né in quell’anno né dopo vi misi mai piede. [...]
[De Luca] Aveva avuto il permesso di frequentare la Biblioteca Vaticana anche fuori orario; lo si vedeva uscire subito finito l’insegnamento, tra le undici e mezzogiorno, e rientrare verso le due o più tardi; in refettorio, alla tavola dei «superiori», nessuno pensava a fargli trovare qualcosa di caldo, sicché mangiava quasi sempre freddo.»
(Leopoldo Sandri, Ripetitore nel Seminario Romano Minore, in Don Giuseppe De Luca: ricordi e testimonianze, pp. 309-315: 309-313; il volume di ricordi su De Luca ebbe una prima edizione nel 1963 presso i tipi della Morcelliana, per poi essere ristampato nel 1998 in anastatica con le Edizioni di storia e letteratura).