- Fonte:
- Giovanni Boine, Carteggio. 2: Giovanni Boine-Emilio Cecchi (1911-1917), a cura di Margherita Marchione e S. Eugene Scalia, Roma: Edizioni di storia e letteratura, 1972.
«Ti manderò il Blondel. Ma sono costretto a pregarti di non tenerlo molto più del mese che dici ed in secondo luogo di non passarlo a nessuno. Non è mio. L'ho a prestito dall'accademia di Milano, sebbene non abbia intenzione di restituirlo ancora.»
(Giovanni Boine, lettera a Emilio Cecchi, [Porto Maurizio] 30 settembre 1913, p. 45).
«Giacché tu puoi prestarmi il Blondel, ti prego, mandamelo rapidamente, raccomandato. Non avere paura che non lo presterò ad anima viva, e non dirò a nessuno di averlo. Io poi sto lontano dalla città. Dopo un mese lo riavrai, senza fallo.
[...]
Ti prego di ricordarti, rapidamente, del Blondel, Blondel, Blondel!»
(Cecchi a Boine, Roma 4 ottobre 1913, p. 47, 49).
«Non badare a questi segnalibro ed a ciò che v'è scritto. Lasciali. Sono esclamazioni commentarie di quando ho letto la prima volta questo intrico: sett'anni fa.»
(Boine a Cecchi, [Porto Maurizio 5-7 ottobre 1913], p. 49. Biglietto probabilmente inviato con il volume).
«Ho ricevuto il Blondel. Grazie. [...]
Non temere del Blondel e grazie!
Ti scrivo di strada, tanto per darti ricevuta.»
(Cecchi a Boine, [Roma] 8 ottobre 1913, p. 51).
«Come dunque ti dissi, ebbi il Blondel e ti ringrazio; lascio scrupolosamente i segnalibro.»
(Cecchi a Boine, Roma 11 ottobre 1913, p. 51).
«Addio, tengo ancora un poco il Blondel.»
(Cecchi a Boine, Roma 20 novembre 1913, p. 63).
«Per tua regola, m'è stato chiesto il Blondel; ma non sapevano che era tuo. Io dico che ho tenuto, qualche tempo, un Blondel; ma l'ho già rimandato. Te lo rimanderò, effettivamente, fra un quindici giorni: va bene?»
(Cecchi a Boine, Roma 28 novembre 1913, p. 68).
«Ho ricevuta giorni sono una lettera di Cardarelli tutta incerta, tutta «bisogna vedere» etc. a proposito della rivista. Mi par che si cominci male. Mi chiede il Blondel che ha visto da te. Tienilo tu quanto ancora ti fa bisogno ma che vada in giro mi spiace. Se lo dai a Cardarelli, di lì passa a chissà chi e non si finisce più.»
(Boine a Cecchi, [Porto Maurizio] 2 dicembre 1913, p. 68-69).
«Il Blondel, io dico, da giorni, da quando cioè ti scrissi, che l'ho reso a te, che a tua volta dovevi renderlo; e così ripetei una settimana fa a Cardarelli. Io lo tengo chiuso in cassetto, e non lo fo uscire di casa che per spedirlo a te. Per consiglio mio, non prestarlo: tanto più che lo possono trovare anche altrimenti.»
(Cecchi a Boine, Roma 4 dicembre 1913, p. 69).
«Tengo ancora un po', gelosamente, il Blondel.»
(Cecchi a Boine, Roma 19 dicembre 1913, p. 72).
«Se tu mi potrai mandare per i primi dieci giorni di gennaio il Blondel mi farai piacere. Voglio cominciarne quella critica che progetto da tempo.»
(Boine a Cecchi, Portomaurizio 22 dicembre 1913, p. 73).
«Ti manderò verso il 10-12 il Blondel, come mi chiedi: ti basta così? A questa seconda rilettura in qualche punto, e qualche punto essenziale, mi si è sgonfiato sotto; ma devo ristudiare le mie note.»
(Cecchi a Boine, Roma 30 dicembre 1913, p. 74).
«E manda per quando dici il Blondel.»
(Boine a Cecchi, Portomaurizio 31 dicembre 1913, p. 76).
«A giorni il Blondel e quello della nota precedente che ti interesserà.»
(Cecchi a Boine, Roma 5 gennaio 1914, p. 78).
«Tornerò a Roma fra qualche giorno e ti farò la spedizione. Anche la restituzione del Blondel subirà un lieve ritardo. Scusami: tu vedi che circostanza mi ha vietato d'essere di parola.»
(Cecchi a Boine, Firenze 12 gennaio 1914, p. 80).
«Ricevei il pacco delle riviste, col «Berenson»; e ti spedii, raccomandati, un pacco di libri e giornali e il Blondel. Scusa il ritardo. Hai ricevuto tutto?».
(Cecchi a Boine, Roma 25 gennaio 1914, p. 80).
«Ricevuti i libri e poi l'Action e poi la cartolina. Grazie.»
(Boine a Cecchi, [Porto Maurizio] 28 gennaio 1914, p. 76).
«Non so più se t'ho detto che ho ricevuto il Blondel ed un pacco di libri che m'han servito.»
(Boine a Cecchi, [Porto Maurizio] 11 febbraio 1914, p. 81).