- Fonte:
- Carlo Alberto Lumini, Prato, «La Voce», 2, n. 18 (14 aprile 1910), p. 303.
«Istituzione veramente gloriosa pel suo passato è la Società di Lettura Luigi Muzzi, che fu la prima Biblioteca popolare d’Italia e di Francia, dove la prima fu istituita nel 1863, mentre questa fu fondata dal Bruni nel 1861. Ebbe inizii difficili, ma l’ardente fede giovanile di Antonio Bruni superò gli ostacoli e l’opera ebbe incoraggiamenti da Garibaldi, da Michele Amari, G.[iovanni] Arrivabene, R.[affaello] Lambruschini, Enrico Mayer ecc. Da allora, tra vicende or tristi or liete, l’istituzione ha sempre vissuto ed ora un buon numero di soci le assicura l’avvenire. Il maggior nucleo dei suoi libri è costituito da romanzi e novelle, le opere di cultura sono assai meno. Quanto a ciò che leggono i socii, dovrei ripetere quel che altri in vari articoli di questa serie hanno scritto di istituzioni consimili; gli operai leggono Montèpin, Ponson du Terrail, Gaboriau o Zola, gli studenti e le maestre leggono Zola, Maupassant, France, Verga, d’Annunzio e in genere gli autori più moderni. Un articolo dello Statuto della Società dice che scopo di essa è elevare il gusto e la cultura del popolo, ma quando chiesi perché dunque non levassero dal catalogo Montèpin e compagni, il bibliotecario mi rispose che se ciò si facesse gli operai non si assocerebbero più e l’istituzione morrebbe. Così anche questa manca in gran parte al suo scopo.»
(Carlo Alberto Lumini, Prato, p. 303)