- Fonte:
- Walter Binni, Scritti settecenteschi, 1938-1954, Firenze, Il ponte, 2016.
«In questa bella biblioteca di Lucca, ricca di ricordi settecenteschi, il piacere insolito di tagliare il primo fascicolo del Giornale dei letterati di Pisa, 1771, ancora intonso, mi riporta a un motivo di curiosità infantile, di curiosità appassionata per la vita minuta, quotidiana dei tempi lontani della storia. Separavo allora con cura i particolari del costume, l’aria di quelle età da tutto ciò che di grandioso vi era avvenuto, allontanavo scrupolosamente le tentazioni dei colori piú illustri, dei quadri violenti ed oleografici. A poco a poco la fantasia infantile cedeva ad una specie di incanto oggettivistico, tagliava quello spicchio di vaga realtà, lo spianava secondo il ritmo piú stento e rallentato, lo impastava sui dati immaginari della memoria con i risultati di una paziente dissociazione di spazio e di tempo: e mi trovavo cosí come adesso con la voglia di stagnare in un silenzio diverso da quello in cui di solito viviamo. Cosí adesso la resistenza opposta dall’ottima carta del Giornale dei letterati allo scorrere del tagliacarte mi insinua senza piú difficoltà in quel mondo, in cui la letteratura e il giornalismo letterario nel senso piú generico furono amati con passione calma e curiosità soddisfatta.»
(Walter Binni, I giornali letterari del Settecento, in Scritti settecenteschi, 1938-1954, p. 21-24: 21; originariamente apparso in: «La ruota», s. 3, n. 7/8 (ott.-nov. 1940), p. 308-313).