La Biblioteca filosofica di Palermo fu fondata come associazione privata nel 1910, con lo scopo di mettere a disposizione una sede in cui raccogliere libri e riviste e organizzare conferenze e discussioni. Promotore e finanziatore fu Giuseppe Amato Pojero (1863-1940), che ne fu sempre il principale animatore e mise a disposizione la prima sede e la propria biblioteca personale; primo direttore, fino al 1915, fu Giovanni Gentile.
La sede, che aveva sale separate per la lettura e la conversazione, era aperta, almeno nella prima fase, tutti i giorni, e i soci avevano libero accesso alla Biblioteca (che arrivò a comprendere circa 15.000 volumi e un centinaio di periodici) e, con una quota di adesione maggiorata, al prestito, anche per corrispondenza.
L'organizzazione di conferenze, corsi e dibattiti fu molto intensa, mentre scarseggiano le informazioni sull'entità del servizio prestato dalla Biblioteca.
La Biblioteca pubblicò un «Annuario» (1912-1914 e 1921-1926) e le sue attività trovarono spazio dal 1915 anche sulla rivista palermitana «Logos», che ne fu per diversi anni, fino al 1937, organo ufficiale.
Nel 1927 la sede venne trasferita a Palazzo Reale e nel 1937 la Biblioteca filosofica divenne una Sezione dell'Accademia di scienze lettere ed arti di Palermo, da cui fu completamente assorbita nel 1940, alla morte di Amato Pojero.
Alberto Petrucciani
Eugenio Di Carlo, Sulla Biblioteca filosofica di Palermo e il suo fondatore, in: Eugenio Garin - Eugenio Di Carlo - Augusto Guzzo, Le biblioteche filosofiche italiane: Firenze, Palermo, Torino, Torino, Edizioni di "Filosofia", 1962, p. 12-22.
La Biblioteca filosofica di Palermo: cronistoria attraverso i registri manoscritti ed altre fonti, a cura di Epifania Giambalvo, con la collaborazione di Ernesta Parroco, Armida Puleo Scerrino, Anna Spica Russotto e tre contributi di Nicola De Domenico, [Palermo], Edizioni della Fondazione nazionale Vito Fazio-Allmayer, 2002.
