- Fonte:
- Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Nuova ed., Bologna, Il Mulino, 1995.
«A Parigi, nei tempi belli del Fronte Popolare e negli anni brutti della «Cagoule», di Monaco, della reazione, Franco [Venturi] era, con Aldo Garosci e con me, il terzo del trio, ma il primo per il fascino personale, per l'irresistibile simpatia umana che suscitava. Lavoravamo in redazioni diverse, ci trovavamo la sera tardi nei caffè vicini alla Senna e stavamo insieme fino a che il padrone non ci metteva fuori, perché voleva chiudere. Quando le cose andavano bene, prendevamo in giro gli esitanti e falsi giacobini, capi del Fronte Popolare, quando andavano male, discutevamo dei manoscritti e delle collezioni di vecchi giornali che si trovano in questa o quella Biblioteca. Franco studiava il Settecento, Aldo ed io l'Ottocento e scrivevamo opere per allora inedite sulla genesi della democrazia moderna e del socialismo.»
(Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Nuova ed., Bologna, Il Mulino, 1995, p. 77-78. Il ricordo si riferisce al periodo in cui i tre amici erano espatriati a Parigi, negli anni Trenta. I ricordi di Valiani furono pubblicati per la prima volta a Firenze, da La nuova Italia, nel 1947).