- Fonte:
- Enzo Siciliano, Ma tu che libri hai letto?, Roma, Gremese, 1991.
«La mia cultura letteraria era francese. Leggevo Romain Rolland, Gide, sempre per motivi di opposizione al gusto che aleggiava intorno al regime. Quando mi mandarono al confino, a Ponza, feci il bibliotecario.
Che anno era?
Il '32, l'anno del decennale: per questo mi condonarono il carcere, e mi spedirono nell'isola. Oppure fu per un caso, o per un criterio di opportunità: era giugno. [...]
Ma lei, da bibliotecario, che problemi aveva?
Consigliavo di leggere I Miserabili, Guerra e Pace, sempre i classici della letteratura, i romanzi. Ero convinto che un giovane operaio, un giovane contadino, prima di leggere i testi del socialismo, si dovesse formare alla luce della tradizione umanistica. Altrimenti il socialismo non si può costruirlo.
Come vi procuravate i libri?
Certi libri stranieri arrivavano camuffati. Tradussi Materialismo ed empirio-criticismo di Lenin sulla versione inglese. I libri italiani li acquistavamo direttamente dagli editori. Pensi che Croce, per la biblioteca, mi spedì un pacco di suoi libri e un abbonamento a La critica. L'autorità carceraria respinse tutto, col motivo che si trattava di “dono d'antifascista”. Allora pagammo all'editore il costo dei volumi e l'abbonamento alla rivista: tutto ritornò tranquillamente indietro.».
(Enzo Siciliano, Ma tu che libri hai letto?, p. 36; l'intervista è datata al 10 febbraio 1972)