- Fonte:
- Giuseppe Prezzolini, La nostra promessa, «La Voce», 1, n. 2 (27 dic. 1908), p. 5.
«Di lavorare, abbiamo voglia. Già ci proponiamo di tener dietro a certi movimenti sociali che si complicano di ideologie, come il modernismo e il sindacalismo; di informare, senza troppa smania di novità, di quel che di meglio si fa all'estero; di proporre riforme e miglioramenti alle biblioteche pubbliche; di occuparci della crisi morale delle università italiane; di segnalare le opere degne di lettura e di commentare le viltà della vita contemporanea.»
(Giuseppe Prezzolini, La nostra promessa, «La Voce», 1, n. 2 (27 dic. 1908), p. 5).
Già nel Progetto di una rivista di pensiero in Italia, preparato qualche mese prima (ma pubblicato solo in seguito), Prezzolini aveva fatto riferimento alle biblioteche, affermando che la rivista doveva «dare larga parte a corrispondenze che trattino della vita intellettuale, dei circoli, delle conferenze, delle biblioteche, dei salotti, delle scuole e delle lezioni delle principali città d'Italia. Questo può essere utile anche in vista di raccogliere materiali per lo studio delle presenti condizioni della coltura italiana. Alle quali nei suoi aspetti generali (p.e. la scuola media, la centralizzazione romana, gli inconvenienti e le deficienze delle biblioteche ecc.) sarebbe opportuno dirigere continua attenzione e cura, proponendo miglioramenti pratici e denunziando gli abusi e le imbecillità.»