- Fonte:
- Mario Roncetti, Appunti per la storia della Biblioteca Augusta nel secolo ventesimo, in: “The memory be green”, con la presentazione di Germano Marri, prefazione di Costanzo Tabarelli O.S.B., Perugia, Grafica Perugia, 1985.
«Nella storia culturale della nostra città la Mostra d’antica arte umbra [tenutasi nel 1907] si colloca al centro di una felice stagione, contrassegnata dal rigoglioso fiorire di studi storici e artistici e all’accorrere a Perugia di illustri studiosi italiani e stranieri. Ma inevitabilmente le luci dell’esposizione si spensero, così come ben presto si spengeranno i lumi su tutta l’Europa. Ed allora anche la vita della biblioteca [Augusta] ne risentirà, vedendo contrarsi il numero dei suoi frequentatori [...].
Nel mese di maggio del 1922 la Biblioteca viene dotata di quel fondamentale strumento amministrativo che la scienza biblioteconomica definisce registro cronologico d’entrata o registro d’ingresso. La prima registrazione (il numero 1 della serie) riguarda l’annata 1920 della rivista «Napoli nobilissima». Dopo sessantuno anni, alla data del 31 dicembre 1983, le unità registrate ascenderanno a 131.035.
Ma un’idea precisa delle dimensioni operative dell’istituto nel periodo tra le due guerre mondiali si ha esaminando la composizione dell’organico del 1928 (un bibliotecario, un vice-bibliotecario, un segretario, un distributore, un custode inserviente, oltre ad un impiegato straordinario addetto ai lavori di riordinamento); mentre l’entità del servizio al pubblico si esprime nei seguenti dati statistici: media annuale dei lettori in sede di opere a stampa e di manoscritti: 7000; visitatori delle collezioni esposte (codici miniati etc.): 1500; richieste di prestiti a domicilio: 1500. [...]
Si provvide anche ad una ristrutturazione dei locali e ad una generale riorganizzazione del servizio, che implica tra l’altro la destinazione a sala di lettura dell’antico refettorio dei priori: dimodoché l’ingresso del pubblico non avverrà più attraverso il portone che si trova di fronte alla Pinacoteca, e che immette direttamente nel Salone Podiani, ma attraverso una porta di accesso situata al piano intermedio del palazzo.»
(Mario Roncetti, Appunti per la storia della Biblioteca Augusta nel secolo ventesimo, p. 205-206).