- Fonte:
- Luigi Meneghello, I piccoli maestri: romanzo, Milano, Feltrinelli, 1964.
«l’insurrezione di Padova fu un fatto abbastanza importante, la nostra felice trovata di primavera; eravamo nelle strade, armati, eccitati, giovani: finiva la guerra con notevoli atti e spari [...].
Cominciavano le sfilate, i cortei; turbe di gente col bracciale, marciavano risolutamente, chi cantando chi sventolando qualcosa. Comparivano bandiere alle finestre; quelle con lo stemma del re mi facevano una certa rabbia, quelle senza mi parevano strambe, come quando uno s’infila il maglione alla rovescia. Un po’ alla volta mi veniva un’assurda voglia di ritirarmi subito da questa storia, di andare in biblioteca quella mattina stessa, e prendere un libro, e cominciare a studiare. A parte il fatto che la biblioteca sarà stata chiusa.»
(Luigi Meneghello, I piccoli maestri, p. 352, 358. Nelle edizioni più recenti il testo presenta numerose piccole varianti e si conclude con «mettermi a studiare. A parte che la biblioteca era chiusa.»)