- Fonte:
- Giorgio Bassani, Di là dal cuore, Milano, Mondadori, 1984.
«Da oggi soltanto, anzi da stamattina, si è ritornati all’ansia dei primi giorni dopo lo sbarco sulle coste del Lazio, quando la situazione dei tedeschi pareva insostenibile e ci si aspettava la presa di Roma da un’ora all’altra. Il cannoneggiamento si è improvvisamente avvicinato (i vetri delle finestre ogni tanto ne vibrano), ed è ormai un continuo, cupo, minaccioso suono di bordone che sussulta a volte in scoppi prolungati, in boati fragorosi. Che ci sia qualcosa di mutato nell’aria lo dimostra il contegno degli stessi tedeschi, nei giorni scorsi distratto, quasi assente, oggi di nuovo irritato e febbrile. Il solito monsignore ci comunica che stanno demolendo a colpi di dinamite tutta la zona di Centocelle, fortificando la Flaminia e terminando di rendere impraticabile la Casilina. E non si limitano a questo. Dopo una mattina tranquilla, spesa per le botteghe di libri attorno al Pantheon e alla Biblioteca Nazionale (senza aver tuttavia combinato niente di niente), di ritorno a casa ho trovato la pensione in preda al panico più vivo.»
(Giorgio Bassani, Di là dal cuore, p. 31)