- Nome
- Ettore Ciccotti
- Data di nascita
- 23/03/1863
- Data di morte
- 20/05/1939
Nacque a Potenza il 23 marzo 1863 da una famiglia benestante e colta, imparentata con un gruppo notabilare che rappresentò la corrente moderata del Risorgimento lucano. Nel 1884 si laureò in Giurisprudenza all’Università di Napoli ed esercitò per breve tempo la professione forense a Potenza presso lo studio del padre, Pasquale, che fu il primo sindaco della città dopo l’Unità. Nel corso della sua vita si dedicò agli studi sulla storia antica, sulla questione meridionale e sulle vicende politiche della Basilicata; nel 1899 acquisì la libera docenza in Antichità classiche dopo un tirocinio all’Università di Roma, dove entrò in contatto con Bonghi, Beloch, De Ruggiero e Labriola. All’età di 28 anni vinse il concorso di professore straordinario di Storia antica presso l’Accademia scientifico letteraria di Milano; insegnò, poi, nelle università di Pavia e di Messina e a Roma.
Sul piano politico fu riformista e socialista turatiano, successivamente aderì al primo fascismo per poi distaccarsene; sul piano personale fu legato da una solida amicizia con Giustino Fortunato e da un’inimicizia altrettanto forte con Nitti. Alla fine del secolo dispiegò un’intensa attività di pubblicista su temi di economia e finanza e sulla questione meridionale; in quegli anni scrisse le sue opere maggiori e divenne, insieme ad Antonio Labriola, uno dei tramiti della diffusione del marxismo in Italia. Coinvolto nei moti milanesi del 1898, perse la cattedra a Pavia e si rifugiò in Svizzera, dove strinse amicizia con Bebel e Pareto, nella cui collana pubblicò alcuni tra i maggiori classici di economia e di storia economica antica. Rientrato in Italia dopo un’amnistia, fu eletto nel collegio di Napoli per tre legislature (1900, 1909, 1913) e divenne il primo deputato socialista del Sud, anche se il suo distacco dal partito iniziò già dal 1908. Nel 1924 fu nominato senatore su proposta del Governo Mussolini, ma assunse ben presto una posizione critica contro il regime fascista.
Le sue opere e i suoi scritti da pubblicista ebbero una fortuna e una diffusione internazionale. Tra i suoi studi più noti si ricordano Il tramonto della schiavitù nel mondo antico (Torino 1899; 2. ed., Udine 1940; rist. Bari 1977, a cura di M. Mazza) e Profilo di Augusto (Torino 1938).
Al principio del Novecento Ciccotti fece parte del gruppo dei fondatori della Biblioteca Provinciale di Potenza e, nel 1903, propose e fu relatore del suo primo regolamento. Dal 1910 al 1922 fu componente del Consiglio direttivo della biblioteca, della quale si occupò in modo attivo, pur non dirigendola mai, interessandosi in particolare della formazione delle sue raccolte e dell’assunzione del personale bibliotecario. Fu inoltre abituale utente della Biblioteca della Camera, che descrisse in una storia della Camera intitolata Montecitorio: noterelle di uno che c'è stato (1909).
Morì a Roma il 20 maggio 1939.
Antonella Trombone
Piero Treves, Ciccotti, Ettore, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 25, 2018.
Domenico Sacco, Ettore Ciccotti, in Per una storia delle classi dirigenti meridionali. Il caso lucano (1861-2016), a cura di Donato Verrastro ed Elena Vigilante, Rionero in Vulture, Calice, 2018, p. 62-70.