- Nome
- Salvatore Barzilai
- Data di nascita
- 07/05/1860
- Data di morte
- 05/01/1939
Nacque a Trieste da famiglia ebraica, figlio dell'archeologo Giuseppe Barzilai e di Elena Saraval.
Arrestato all'età di diciotto anni per una dimostazione contro il direttore della «Triester Zeitung», venne processato per il possesso di materiale di propaganda irredentista e successivamente assolto.
Iscrittosi all'Università di Padova, si laureò poi a Bologna, nel 1882, con una tesi dal titolo Correzione paterna e istituti correzionali, che pubblicò nello stesso anno. L'anno successivo si trasferì a Roma, dove fu corrispondente della redazione romana dell'«Indipendente» di Trieste e poi della «Tribuna» di Baccarini e Zanardelli, prendendo posizione sulla questione irredentista e acquistandosi reputazione e fama per l'attività di avvocato penalista.
Nel 1890 divenne deputato tra le file della sinistra radicale e nel 1895 fu tra i fondatori del Partito Repubblicano Italiano. Due anni dopo partecipò alla costituzione del gruppo parlamentare repubblicano alla Camera dei deputati e in qualità di ministro senza portafoglio per le Terre liberate (luglio 1915-giugno 1916) durante il secondo governo di Antonio Salandra, fu il primo esponente del Partito Repubblicano a rivestire incarichi di governo. Nominato senatore nel 1920, fu anche presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana dal 1904 al 1924. Inizialmente tiepido nei confronti del fascismo, la sua adesione si fece negli anni più convinta.
Massone della loggia "Universo" di Roma dal 1886, fece parte del Consiglio dell'Ordine della massoneria del Grande Oriente d'Italia.
Studioso di criminologia, pubblicò tra l'altro La criminalità in Italia (1885) e nel 1937 Luci ed ombre del passato: memorie di vita politica.
Enrico Pio Ardolino
Raffaele Colapietra, Barziali, Salvatore, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, 1970.