- Fonte:
- Carlo Anguissola, Piacenza, «La Voce», 2, n. 12 (3 marzo 1910), p. 277-278.
«La biblioteca comunale [Passerini-Landi] vanta 140 mila volumi e molti manoscritti. La frequentano ogni anno circa novemila lettori, dei quali un migliaio di studiosi. Ha un’entrata di ventiseimila lire, ma solo duemila possono essere destinate agli acquisti, colla tara di ottocentocinquanta per abbonamenti ai giornali e alle riviste, non escluse le cittadine, perchè quanto stampiamo, per una vecchia legge, la procura deve inviare alla biblioteca di Parma [Biblioteca Palatina].
Molti opuscoli, numeri unici, comparse legali, talora importanti, mancano alla nostra raccolta.
Il materiale vecchio è buono specialmente per le discipline ecclesiastiche, ma in parte ingombrante, perchè molte opere, provenienti da vari lasciti, vi sono in parecchie edizioni. È copiosa fonte di studi giuridici, consultati solo a scopo professionale. La parte moderna rigurgita di libri scolastici, a sollievo di troppi frequentatori, giovanilmente rumorosi. Non manca un saggio d’opere di coltura filosofica. Molto letti sono il Carducci, il d’Annunzio, il De Amicis, il Mantegazza e le riviste.
Gli studiosi chiedono sopra tutto libri letterari e storici. È in pubblicazione il catalogo dei manoscritti, per cura del bibliotecario, il colto Prof. Augusto Balsamo, il quale si presta a soddisfare ogni legittimo desiderio dei frequentatori. Ma è un peccato che il catalogo dei libri non sia a disposizione del pubblico.»
(Carlo Anguissola, Piacenza, «La Voce», 2, n. 12 (3 marzo 1910), p. 277-278: 278.)