- Fonte:
- F. T. Marinetti, Democrazia futurista: dinamismo politico, Milano, Facchi, 1919.
«Si andava predicando che i giovani italiani erano ignoranti e che il loro ingegno aveva bisogno di una cultura solida, seria, metodica. In realtà si predicava l'odio all'ingegno. Leggete, studiate, ponderate, chiudetevi nelle biblioteche, compulsate i codici, studiate gli antichi! Vivete nei musei! Copiate quadri e statue! Bisogna imparare a scrivere, a dipingere, a scolpire copiando le opere dei grandi! La lingua italiana è difficilissima, occorre decidere dopo serie meditazioni quali siano i maestri da preferire e i dizionarî da consultare. Il Bartoli, il Boccaccio, Machiavelli, Tommaseo, Rigutini, Fanfani... Occorre postillarli.»
«Non abbiamo nessuna compassione per un'altra categoria di cittadini lenti, podagrosi, e privi di agilità vitale che io chiamerei gli scimmioni di biblioteca.
Lo scimmione di biblioteca e lo scimmione della campagna devono sparire.»
(Filippo Tommaso Marinetti, Democrazia futurista, p. 137-138 e 210)