Vittorini (1948)

Fonte:
Elio Vittorini, Le opere narrative, a cura di Maria Corti, [Milano], Mondadori, 1974.

«La signora Rosmunda mi ha messo in camera un tale che non so se giudicare cretino o genio. È un ragazzo di provincia bocciato agli esami di passaggio dal ginnasio al liceo in storia e geografia. [...] Ma è un mistero come abbiano potuto bocciarlo proprio in storia e geografia. Per la storia sa persino quanti ebrei militavano sotto il Sassanide nella guerra contro Roma, e quali fatti condussero al massacro del Campo di Marte nella rivoluzione francese e uno per uno quali deputati della Convenzione votarono la morte del re, quali la prigionia, quali la libertà provvisoria... Per la geografia è capace di dirti tutte le città che si trovano lungo il 48° parallelo e in quale rapporto coi meridiani. Dal giorno che ho scoperto le sue qualità passo ore e ore a sfogliarlo come un atlante. E non lo faccio per approfittarne, m'incanta... [...] Inoltre non è affatto uno sgobbone, i libri non li apre nemmeno, quelli di testo, ma va in biblioteca a copiare incisioni. E in casa disegna, ritaglia, incolla, ha fabbricato di carta e cera tutta Parigi del 1789 con Notre-Dame e la Bastiglia, col Pont-Neuf, la Tour de Nesle, i caffè del Palais Royal e via di seguito come sono nelle incisioni dell'epoca.»

(Elio Vittorini, Il garofano rosso, in Le opere narrative, a cura di Maria Corti, [Milano], Mondadori, 1974, I, p. 314-315. Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1948, dopo essere stato in parte anticipato a puntate nella rivista «Solaria» tra il 1933 e il 1936).

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