- Fonte:
- Carlo Coccioli, Usava per segnalibro una salacca il più brutto bibliotecario toscano, «Corriere della sera», 88, n. 284 (6 dic. 1963), p. 3.
«Durante i quattro o cinque anni dei miei studi universitari, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze l'ho vista soltanto «da una parte». L'ho vista dalla parte di chi vi entrava per chiedere in lettura cinque o sei opere rare a trovarsi o troppo care per essere acquistate in libreria; dopo una decina di minuti d'attesa davanti a un austero banco semicircolare in una vastissima sala dalla luce fredda e dai marmi littori, mi venivano dati (o non dati) i volumi richiesti, coi quali entravo in un'altra vastissima e in quegli anni gelida sala; mi mettevo a sedere in una seggiolona di cuoio davanti a una lunga tavola o banco o leggìo che fosse (e certo continua ad esserlo: l'unica differenza fra l'oggi e l'ieri è che oggi quelle seggiolone son più flosce d'allora); passavo lì – tremando di freddo – tutto il mio laborioso pomeriggio.
A volte, autorizzato da una speciale tesserina che mi era stata rilasciata dalla direzione, andavo in una delle sale di consultazione del primo piano, bellissime, dalle grandi finestre aperte (o più esattamente chiuse) sull'Arno; ivi m'era concesso di prender personalmente dagli scaffali i libri di cui avevo bisogno, e che erano e sono opere d'interesse generale, come enciclopedie, dizionari, testi di bibliografia, monografie consacrate tutte ad un determinato argomento: la cosiddetta «sezione toscana», per esempio. Tale durante quattro o cinque anni, è stata per me – il mio ricordo, nonostante quel freddo, quei tremiti, è colmo di gratitudine – la Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Ieri mi è venuta la voglia di vederla «dall'altra parte»: da dietro la facciata.
Ne sono uscito con le gambe stanche – dal gran girare – e con la fantasia accesa.»
(Carlo Coccioli, Usava per segnalibro una salacca il più brutto bibliotecario toscano, «Corriere della sera», 88, n. 284 (6 dic. 1963), p. 3. Il ricordo si deve riferire agli anni intorno al 1940).