- Nome
- Giacomo Devoto
- Data di nascita
- 19/07/1897
- Data di morte
- 25/12/1974
Nacque a Genova il 19 luglio 1897. Si iscrisse nel 1915 alla Facoltà di lettere di Pavia; interrotti gli studi per la guerra mondiale, alla quale partecipò come ufficiale degli alpini, si laureò nel 1920 con una tesi basata sul confronto tra lo svolgimento fonetico dell'India e della Romània. Dalla tesi derivò poi il volume Adattamento e distinzione nella fonetica latina (Firenze 1923). Passò quindi a Berlino nel 1920, dove seguì corsi di lituano, irlandese, sanscrito. Nel 1923 a Basilea seguì invece corsi di iranico, lituano, greco e latino arcaico. Nel 1923-24 fu a Parigi, dove studiò la lessicologia indeuropea e l’oscoumbro.
Tra il 1922 e il 1967 insegnò glottologia indoeuropeista e romanza (e, negli anni Cinquanta, sanscrito) all’Università, muovendosi tra Firenze, Cagliari, Kaunas, Padova e poi stabilendosi definitivamente Firenze.
Nel 1931 fondò la rivista «Studi baltici», che apriva un nuovo ambito nell'indeuropeistica italiana.
Il 1943-44 lo trovò impegnato nella lotta di liberazione, in cui maturò riflessioni poi pubblicate (Pensieri sul mio tempo, Firenze 1945; riedito nel 1955 col titolo Civiltà del dopoguerra). Nel 1944, dopo la liberazione di Firenze, il Comitato di liberazione nazionale lo designò alla carica di assessore nella giunta municipale; vi rimase fino alla nomina (giugno 1945) a presidente del Consiglio provinciale dell'economia, in seguito ridenominato Camera di commercio, carica tenuta fino al 1959.
Nel 1945 fondò il Circolo linguistico fiorentino. Nel 1949 fu nominato presidente della Colombaria, Accademia toscana di scienze e lettere, restandovi fino alla morte, e agendo per uno svecchiamento dell’antica istituzione. Nel 1954 venne nominato presidente dell'Istituto di studi etruschi. In quest'ufficio rimase fino al 1964 quando, per i nuovi impegni datigli dall'Accademia della Crusca di cui era stato eletto presidente (1963), e per difficoltà interne all'istituto stesso, fu costretto a dare le dimissioni. Dal 1963 l'impegno di Devoto fu volto a riorganizzare la Crusca in vista della ripresa del Vocabolario, e nel 1965 ottenne in concessione dal Demanio la villa medicea di Castello, promuovendone il restauro e il trasferimento di sede assieme all’“Opera del vocabolario italiano”. In questo periodo si intensificò l'opera di revisione e sistemazione di scritti precedenti; sempre più frequente fu la collaborazione di allievi, tra cui Gabriella Giacomelli, Maria Luisa Altieri Biagi, Giangabriella Buti, Aldo L. Prosdocimi e Alberto Nocentini.
Nel 1967 pubblicò assieme a Gian Carlo Oli il Vocabolario illustrato della lingua italiana, progetto a partire dal quale nacque il più fortunato Vocabolario della lingua italiana, pubblicato in prima edizione nel 1973 e noto come ‘Devoto-Oli’.
Abbandonato l'insegnamento per raggiunti limiti di età, nel 1967 fu eletto rettore dell'Università di Firenze. Si trovò così ad affrontare la contestazione del 1968, a Firenze precocemente scoppiata nell'autunno del 1967. Il 31 ottobre 1968 rassegnava le dimissioni da rettore, ma per l'impossibilità di trovare un successore dovette restare in carica, come dimissionario, ancora per un anno.
La perdita di amici carissimi e un ictus che lo colse in viaggio nel 1971 lo portarono dopo la ripresa a un rinnovato impegno esterno: nel 1972 organizzava il X Congresso internazionale dei linguisti (Bologna 28 agosto - Firenze 5 settembre 1972). Il declino fisico si accentuò verso la fine del 1974: in condizioni di salute pessime volle partecipare ad una seduta della Crusca, passando di lì all'ospedale, sempre a Firenze, dove moriva il 25 dicembre 1974. Per sua volontà fu sepolto a Borzonasca (in provincia di Genova) nella tomba di famiglia, dove lo raggiunse poco dopo la moglie, Olga Rossi, la cui presenza era stata essenziale nella sua vita, privata e pubblica.
Dalila Bachis
Aldo L. Prosdocimi, Devoto, Giacomo, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 39, 1991.