- Fonte:
- Ida Baccini, La mia vita: ricordi autobiografici, Roma-Milano, Società editrice Dante Alighieri di Albrighi, Segati e C., 1904.
«Firenze è la citta del passato e della bellezza; ha quindi soltanto una funzione storica ed artistica.
La città moderna comincia appena ora a farsi, e le idee del nostro tempo non trovano fra noi che qualche rara applicazione. [...] Firenze è arretrata in tutti i servizi pubblici, non ha slanci di iniziative, non ha generosi [i.e. generose] ribellioni. La nostra maggior biblioteca (una delle prime del mondo) minaccia quasi rovina; i miglioramenti edilizi sono osteggiati dalla feroce critica dei partiti, le strade principali sono ancora illuminate a gas, i quartieri fuori di centro oscurissimi [...].
Il suo maggiore Istituto di istruzione è povero. Lo Stato non gli concede che poco. Le cliniche sono sprovviste, i laboratori miseri, le biblioteche pressochè vuote.»
(Ida Baccini, La mia vita, p. 264-265).