- Fonte:
- Lalla Romano, Diario di Grecia, Torino, Einaudi, 1974.
«Bari, [18 aprile 1957] ore 7
[...]
Riattraversiamo la città nuova, cosí milanese che c'è perfino «il Motta».
Lungo la via centrale Stefano mi mostra a dito l'insegna di un negozio. Leggo: G. Laterza e Figli. Dio mio! Come ho potuto scordarmene? Le edizioni Laterza sono state il latte, per noi. Vagheggiate, centellinate nelle biblioteche al tempo dell'adolescenza squattrinata, poi i primi gelosi acquisti: l'Estetica di Croce, la Nascita della tragedia.
Attraversiamo la strada, con la reverenza e la curiosità del caso. La vetrina è piena di Santi, di statuine della Madonna e del Sacro Cuore. Dunque tradimento è l'anima del commercio! Ecco una buona signora col suo ragazzetto, vanno ad acquistare da Laterza un catechismo o una Piccola Filotea.
Giriamo l'angolo, e nelle vetrine di là i veri Laterza stanno allineati, distanziati signorilmente, nel sottile rarefatto silenzio del pensiero laico.»
(Lalla Romano, Diario di Grecia, p. 6, 9. La prima edizione dell'opera uscì nel 1960 a Padova da Rebellato).